FILOSOFI SCOTTATI DAL «SOLE» di Gianni Vattimo

Una ricetta per oggi FERMATA A RICHIESTA FILOSOFI SCOTTATI DAL «SOLE» LE polemiche contro la filosofia accademica, contro il fatto che una attività umana così fondamentale, creativa, personale, che è «testimonianza» e non sapere, e meno che mai scienza, sono più o meno come la discussione sul ruolo degli intellettuali: quando non ci sono «casi» letterari o culturali, polemiche e polemichette con cui riempire le pagine dei giornali, vi si ricorre come a un tema evergreen, che non sarà tanto eccitante ma offre comunque occasione di moraleggiare a buon mercato, e di proporre tesi piacevolmente «non conformiste». Da quando al Sole 24 Ore collabora Manlio Sgalambro, pensatore programmaticamente anti-accademico, il tema ritorna con una certa costanza sulle pagine culturali (per il resto eccellenti) di quel giornale. E' accaduto anche nel numero di domenica, con l'inevitabile richiamo a Schopenhauer e ai suoi noti saggi contro il filosofo accademico. E con abbondanti riferimenti e a Nietzsche e Heidegger, che sarebbero stati abusivamente accademizzati e universitarizzati dai loro meschini commentatori; non si ricorda che entrambi furono professori universitari e vissero del loro stipendio di impiegati della filosofia, magari, come Nietzsche, precocemente pensionati. Non negheremo certo che il problema del ruolo del filosofo nella società, e dunque anche della sua posizione di impiegato, pubblico o privato, è una importante questione filosofica; ma per l'appunto se ne sono occupati e se ne occupano molto spesso proprio i professori di filosofia. Ciò che preoccupa, semmai, è la virulenza con cui il tema viene oggi proposto sul quotidiano ufficiale della Confmdustria. Non ci sarà un implicito invito ai pubblici poteri perché riconsiderino l'inutilità delle spese che l'università sostiene per un insegnamento di questo genere? Il povero Armando Massarenti, a cui è affidato il compito di introdurre redazionalmente il paginone anti-accademico del giornale, ricorda onestamente che Einstein trovava paradossale anche il ruolo accademico degli scienziati, giacché è difficile pretendere che un impiegato, in cambio di uno stipendio, produca idee innovative. Ecco, si provi a immaginare che cosa resterebbe della scienza se non ci fossero gli impiegati della ricerca. Come non possiamo più baloccarci con l'immagine (Archimede Pitagorico?) del genio dilettante, così forse dovremmo smetterla di idealizzare il filosofo nella forma, ormai caricaturale, di un Diogene che si aggira seminudo con in mano la sua lanterna. Un'immagine, del resto, per secoli prediletta proprio dai peggiori filosofi accademici. Gianni Vattimo

Persone citate: Archimede Pitagorico, Armando Massarenti, Diogene, Einstein, Heidegger, Manlio Sgalambro, Nietzsche, Schopenhauer