«C'è libertà di agenda»

13 «C'è libertà di agenda» i gGino & Michele: ragazzi, avanti così DI SMEMORANDA AGAZZI, prendete la vostra agenda, leggetela, k scriveteci e incollateci quello che vi pare». E' un inno alla ribellione quello di Michele (Mozzati), assieme a Gino (Vignali) e Nico Colonna autore dell'agenda «Smemoranda» (un milione e mezzo di copie vendute quest'anno) Ripetiamo l'obiezione del preside di Novara: il diario è uno strumento scolastico, e quindi va trattato con rispetto. «E io, agli studenti, ripeto: usatelo per le vostre confidenze, scriveteci le frasi che vi hanno colpito e i vostri pensieri sulla vita; incollateci la foto del cantante o attore preferito, il biglietto del primo tram preso con il vostro amore o del film o concerto che vi hanno entusiasmato». E a quel preside che cosa direbbe? «Io ho una figlia di pochi mesi. Ma se andasse a scuola e subisse il sequestro dell'agenda perché l'ha usata per le sue confidenze, gli direi che dell'a¬ dolescenza non ha capito nulla. Gli spiegherei che è giusto che i ragazzi mischino la propria vita privata all'istruzione». Tra un «Paolo ama Francesca» e una foto di Luca Grignani, ci sarà ancora lo spazio per segnare compiti e lezioni? «Qualcuno ci ha raccontato di aver preso due "Smemoranda" perché una era intasata dal "privato". Anche se economicamente per noi è un affare, preferirei che l'agenda fosse unica, che loro facessero entrare la scuola nella propria vita. Le pagine, di solito, sono sufficienti». Ammetterà comunque che i diari di una volta erano più seriosi. Non c'è il rischio che testi e vignette distraggano dalle lezioni? «Io ho 45 anni. Quando andavo a scuola ce n'era qualcuno più serioso, con la semplice indicazione dei giorni. Altri invece erano pieni di stronzate che azzeravano la curiosità e il livello intellettuale dello studente». E quelli di oggi? «L'agenda "Smemoranda" ha 18 anni di vita e ogni volta è stata dedicata a un tema diverso. L'ultimo argomento è il Mediterraneo, inteso come area geografica e culturale. Tratta i problemi dell'immigrazione e della convivenza tra etnie diverse, i rapporti Nord-Sud. Ci sono vari modi di parlarne: basta vedere quello che hanno fatto pochi giorni fa alcuni studenti di Mestre, che hanno rifiutato un gemellaggio con coetanei siciliani». Non è un tema facile. E se un insegnante non condivide il «taglio» dato dalle agende? «Ci sono essenzialmente tre tipi di reazioni: quelle dei professori che non ne sanno nulla e non se ne preoccupano; quelle di chi condivide e apprezza e quelle, infine, di chi si arrabbia e cerca di vietare, come è già successo». Quindi lei è per la totale «libertà di agende? «Sì, sono contrario a ogni forma di censura. Certo, se sapessi che un insegnante sequestra un diario sadomaso, non dico che sarei d'accordo ma per lo meno capirei le sue ragioni. Come educatore, però, mi chiederei innanzitutto dove ho sbagliato». Questo è un caso estremo. Ma non mi dirà che un tema come il razzismo va bene per un bambino alle elementari. «Ci sono tante agende in commercio, ognuna con un suo pubblico, come quelle di "Lupo Alberto", "Comix" o "Cuore". Sono genitori e ragazzi che devono scegliere, secondo i propri gusti. Ma, visto che testi e disegni non sono scandalosi, la censura non ha senso». Stefano Mancini Gino (a sinistra) e Michele, autori dell'agenda Smemoranda Sopra: studenti a caccia di diari In una scuola media di Novara è scoppiata una guerra tra preside e allievi

Persone citate: Grignani, Lupo Alberto, Nico Colonna, Stefano Mancini Gino, Vignali

Luoghi citati: Novara