«Propendo per l'Ulivo» di Bruno Vespa

E' IL CASO L'INCARICATO 8N CAMPO «Propendo per l'Ulivo» Maccanico: medito se candidarmi E' r ROMA ufficiale: Tonino Maccanico scende in campo. Intervistato da Bruno Vespa ieri sera al programma «Porta a porta», l'ex premier incaricato ha detto che se scenderà in campo si schiererà dove lo porta il cuore, cioè nel centrosinistra. Obiettivo: aggregare i cespugli dell'Ulivo in una federazione capace di bilanciare il peso del pds. L'annuncio di Maccanico ha subito provocato reazioni polemiche dalla parte del Polo. Come quella di Saverio Vertone, che ha commentato: «Maccanico conferma che il suo governo "super partes" era in realtà un governo di parte. Tanto è vero che appena il tentativo è fallito si è buttato a sinistra, squarciando il velo al grande accordo. Ci vorrebbe un po' più di pudore politico. Questa storia chiarisce anche quella mistificazione dei cosiddetti governi tecnici, che in realtà sono governi subdolamente politici». Durante la trasmissione Maccanico ha anche rievocato le fasi salienti delle trattative poi fallite per la formazione del governo per le riforme. «Sono convinto che D'Alema volesse l'accordo. Sono convinto che Berlusconi lo volesse, anche per ragioni non volgari». Il vero motivo del fallimento? «Una carenza di fiducia reciproca. Si veniva da un periodo di grande scontro. Riuscire a fare un governo di convergenze con al centro la questione istituzionale richiedeva una forte dose di fiducia reciproca. Sono comunque convinto che si sia persa una grande occasione». Le domande sono state poste, oltre che da Vespa, da Vittorio Feltri, Martina Colombari e Adriano Panatta, con il quale Maccanico ha scambiato qualche volée in studio. Vespa: «Allora che fa Maccanico da grande, scende in campo?» Maccanico: «Non l'ho ancora deciso. Ci sto riflettendo. Sto riflet¬ tendo sull'esperienza di questi giorni. Sono convinto che anche se il tentativo di formare un governo di larghe convergenze sia fallito, qualcosa è cambiato in meglio nella politica italiana». Feltri: «Qualora lei decidesse di scendere in campo si schiererebbe con il Polo delle libertà o con il centro-sinistra?». Maccanico: «La mia ascendenza culturale e politica si sa quale sia. Sono stato vicino ad Ugo La Malfa, sono stato eletto senatore repubblicano. Per cui la mia propensione naturale è nettamente per il centro-sinistra». Feltri: «E se si formasse un terzo polo?». Maccanico: «Credo alla demo¬ crazia bipolare. E' l'unica vera garanzia che abbiamo per arrivare ad un'alternanza democratica. Ma penso anche che nei due poli devono prevalere le forze moderate». Vespa: «Posso tradurre? Significa che la presenza del pds deve essere controbilanciata...». Maccanico: «Cercheremo di correggere questo squilibrio, sì, è questo che bisogna fare». Panatta: «Lei preferisce fare l'arbitro, il capitano non-giocatore o il giocatore?». Maccanico: «Il giocatore, certo». Vespa: «Secondo lei l'Ulivo può fare patti elettorali con la Lega e Rifondazione?». Maccanico: «E' bene evitare tipi di alleanze che alla fine compromettono la solidità della maggioranza di governo, com'è successo con Berlusconi. Ma ci sono altre soluzioni possibili, altri accordi possibili. L'Italia è un Paese di grande fantasia». Feltri: «Ma un accordo con la Lega, con Rifondazione, non le creerebbe qualche disagio?». Maccanico: «Spero che si arrivi a formare delle maggioranze di governo compatte. Questo è il motivo per il quale sono sempre stato favorevole al doppio turno. Crea delle maggioranze omogenee». Vespa: «Dunque, è immaginabile che voglia lavorare soprattutto per rafforzare la parte moderata dell'Ulivo, i vari cespugli». ■ Maccanico: «Sì, questa sarebbe la mia ambizione. Magari unendo i vari cespugli con un vincolo federativo». Vespa: «E Prodi?». Maccanico: «E' al di sopra delle parti...». , Vespa: «E Dini?». Maccanico: «Non so quali intenzioni abbia il presidente del Consiglio. Ho rapporti di amicizia con lui da tanti anni. Ma non so cosa voglia fare. Perché non lo invita alla sua trasmissione e non glielo chiede?». Andrea di Robilant Vertone: conferma che il suo governo non era per nulla super partes Antonio Maccanico sempre in primo piano per la costituzione del ramo laico dell'Ulivo

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