Si blocca la Corrente del Golfo

IL DISASTRO DI PEMBROKESHlH IL CASO LA FINE Si blocca la Corrente del Golfo Una minaccia al clima del Nord Europa DI UN PRODIGIO LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Corrente del Golfo s'indebolisce, l'equilibrio climatico del Nord Europa è in pericolo. Fantascienza? Allarmismo? No, una realtà: da tre anni una delle cinque grandi pompe naturali degli oceani, che provocano lo spostamento di ingenti quantità d'acqua da un continente all'altro, non funziona più. Ecco allora l'Inghilterra, che d'inverno trae dalla Corrente la stessa quantità di calore che riceve dal Sole, con una prospettiva di inverni sempre più freddi mentre il resto del mondo - complice l'effetto serra - si scalda sempre di più. C'è addirittura il rischio che la situazione possa precipitare, che nel giro di dieci o vent'anni si provochino mutamenti così bruschi da compromettere l'equilibrio grazie a cui, negli ultimi 10 mila anni, la civiltà umana ha potuto svilupparsi e progredire. Di tutto questo si discuterà nei prossimi giorni a una conferenza scientifica in Norvegia, convocata in un clima d'urgenza inversamente proporzionale alle capacità umane di porre rimedio alle proprie malefatte. C'è poco da fare, infatti, per rimettere in funzione la «lingua di Odden», una vasta di¬ stesa di ghiaccio che si forma ogni anno, nel mese di gennaio, nel Mare di Groenlandia. Il residuo salino appesantisce il resto dell'acqua, che sprofonda di circa 5 mila metri creando un vortice e successivamente una corrente sottomarina quantificabile come volume in 20 volte l'acqua di tutti i fiumi della Terra. E' un miracolo della natura: una pompa naturale, che governa i flussi d'acqua fra un oceano e l'altro, quindi anche la Corrente del Golfo. Ma i miracoli funzionano se l'uomo non ci mette lo zampino; e da tre anni quello di Odden manca. L'effetto serra ha scaldato l'atmosfera, come pare, quanto basta per impedire la formazione di ghiaccio all'origine del processo. Niente pompa dalla Groenlandia, quindi. Ma per fortuna funzionano ancora quelle in altre parti del globo. In ogni caso se la Corrente del Golfo non è ancora morta è perché a spingerla sono anche i venti, spiega Peter Wadhams, che ha coordinato uno studio della Commissione Europea. A suo parere l'inverno freddo e lungo di cui ha insolitamente sofferto quest'anno l'Inghilterra - ancora per questa notte erano previste abbondanti nevicate - non è nulla in confronto a quelli che po- tiranno essere gli inverni del futuro. Éntro pochi anni il clima di queste isole - felice se si considera la loro latitudine - potrebbe avvicinarsi a località ben più gelide che si trovano all'incirca sullo stesso parallelo, per esempio il Labrador o la Scandinavia meridionale. «Se la Terra avesse avuto un libretto d'istruzioni come una lavatrice afferma il professor J.C.W. White dell'Istituto di Ricerca Artica dell'Università del Colorado - U capitolo sul clima potrebbe cominciare con questo avvertimento: "Il sistema è stato regolato nello stabilimento di produzione in modo da dare i migliori risultati, quindi non alterate i comandi". Invece abbiamo fatto proprio quello, giocando con leve e pulsanti per decenni». Il surriscaldamento della Terra non significa solo l'allagamento di vaste zone dell'Egitto, della Cina meridionale, del Bangladesh, quindi centinaia di milioni di senzatetto, orde di «rifugiati dell'ambiente», guerre per la conquista non del petrolio ma dell'acqua. Ci potrebbero anche essere, come sostiene il professor Paul Crutzen, premio Nobel 1995 per la Chimica, «spiacevoli sorprese». Come, appunto, uno stravolgimento delle condizioni tale da minacciare l'umanità, [f. gal.] L'effetto serra scioglie i ghiacciai che la «spingevano» Sette aircraft DC-3 vengono inviati nell'area di St. Govan's Head a spruzzare detersivo sulla macchia di petrolio. Questa operazione aiuterà i batteri necessari a «digerire» il petrolio. IL DISASTRO DI PEMBROKESHlH Il vento di Nord-Ovest sospinge la macchia nera lungo la costa.

Persone citate: Head, Paul Crutzen, Peter Wadhams