Terrore a Londra bomba su un autobus di Fabio Galvano

Un testimone: ho visto tre cadaveri. Si pensa a un agguato dell'Ira ma non c'è rivendicazione Un testimone: ho visto tre cadaveri. Si pensa a un agguato dell'Ira ma non c'è rivendicazione Terrore u Londra, bomba su un autobus Morti e feriti per un attentato vicino a Covent Garden LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il terrore colpisce ancora. Una bomba è esplosa la notte scorsa su un autobus a due piani, in una via centrale di Londra. Ci sarebbero tre morti e una decina di feriti, alcuni gravi; ma a tarda notte la polizia non aveva ancora confermato. Sebbene manchi per ora l'etichetta dell'Ira, sono pochi i dubbi sulla matrice dell'attentato. A nove giorni dalla bomba che ha sconvolto la zona del vecchio porto, e a quattro dal ritrovamento di un ordigno disinnescato dalla squadra antiterrorismo in Charing Cross Road, questo terzo attacco è la conferma - se di conferma ci fosse ancora bisogno - che l'Ira non intende rinunciare alla sua nuova campagna di violenza, che il dialogo di pace in Ulster non ha per il momento alcuna possibilità di rilancio. La bomba è scoppiata alle 22,38 locali (le 23,38 italiane) su uno dei tipici autobus inglesi; non dei trasporti urbani londinesi, tuttavia, ma di una compagnia turìstica. L'esplosione è avvenuta mentre il veicolo transitava in Wellington Street, fra Aldwych e lo Strand, nella zona di Covent Garden. L'esplosione ha praticamente distrutto l'autobus, del quale non resta che lo scheletro. Anche un taxi, che lo seguiva, è stato coinvolto nell'esplosione: tra i morti ci sarebbe il tassista. Probabilmente i terroristi hanno utilizzato il solito semtex, esplosivo preferito dall'Ira e di cui bastano piccole quantità per ottenere drammatici effetti dirompenti. L'edificio della National Wesminster Bank, che si trova davanti al luogo dell'esplosione, è stato gravemente danneggiato. Non è ben chiara, stando alle prime informazioni, la dinamica dell'incidente. Ma nel giro di pochi minuti, mentre un testimone riferiva di avere contato tre morti, nella zona erano, già accorse le prime ambulanze e cinque autopompe dei vigili del fuoco. Vetri in frantumi, schegge di metallo, dovunque era caos. «Ho sentito un boato - ha detto Anthony Yates, 26 anni, che si trovava a poca distanza - e ho visto una grande fiammata bianca che ha avvolto l'autobus. C'erano morti e feriti, ho sentito un uomo che gridava 'Le mie gambe, le mie gambe'». Nessun avviso, questa volta, come non c'era stato un avviso giovedì scorso. Ormai l'Ira - se effettivamente si tratta anche in quest'occasione del clandestino esercito repubblicano - colpisce nel mucchio. I suoi obbiettivi, finora, sono stati tutti a Londra: un chiaro monito al governo britannico e in persona al primo ministro John Major, che i repubblicani considerano responsabile di avere effettivamente affossato il processo di pace. Il primo ministro sarebbe stato in¬ formato dall'Ira, nelle ultime ore, che la campagna durerà almeno due anni. Subito dopo l'esplosione la polizia ha chiuso al traffico tutte le vie circostanti. L'esperien'-1 passata insegna che dopo la prima esplosione potrebbe essercene una seconda: al lavoro, quindi, anche gli artificieri con i loro cani addestrati a fiutare esplosivo. Mentre ambulanze, autoradio e autopompe attraversavano la città, la folla dei londinesi che rientravano dai cinema e dai teatri della zona ha fatto ala, fra scene di grande confusione, alle operazioni di soccorso. Londra e i londinesi sono scossi.' Ormai non hanno più dubbio che sono tornati i tempi della paura. Fabio Galvano L'esplosione ha investito anche un taxi, l'autista forse tra le vittime. «Le mie gambe», gridava un uomo per terra Nella foto grande, poliziotti pattugliano una strada di Londra A destra, un'immagine dall'attentato dell'Ira ai Dockland, un paio di ttimane fa. Allora ci furono 2 morti

Persone citate: Anthony Yates, Cross, Garden, John Major, Strand

Luoghi citati: Covent Garden, Londra, Ulster