GIUSTIZIA DOPO L'INTESA di Aldo Rizzo
«Con i Borbone più rispetto per Napoli e il Meridione» PRIMA PAGINA GIUSTIZIA DOPO L'INTESA star. In entrambi i casi, i progressi sembrano più evidenti. Milosevic ha lanciato ai serbi di Sarajevo un appello a restare nelle loro case, a non avventurarsi in un altro drammatico esodo (come vorrebbero, per complicare le cose, le autorità di Pale), anche dopo il passaggio dei poteri, confermato per ill9 marzo: in cambio, naturalmente di garanzie e di una protezione internazionale contro possibili vendette musulmane. E' ovvio che la ricostituzione di una Sarajevo unita e multietnica è fondamentale per potere sperare in un qualche futuro della Bosnia in quanto tale. Circa Mostar, la parola era al presidente croato Tudjman, perché lì sono i croato-bosniaci a contrastare la riunificazione con i quartieri musulmani, e anche da Tudjman sono venuti assicurazioni e impegni, sia pure con qualche mugugno e non senza la necessaria mediazione della presidenza, italiana ed europea, del ministro Agnelli (perché Mostar è sotto l'amministrazione dell'Unione europea, in collaborazione con i rappresentanti delle due comunità: vedete quanto tutto è complicato nel piccolo ma cruciale universo post-jugoslavo). Dunque, complessivamente, un successo? Perché no? Sono stati confermati e anche precisati gli accordi di Dayton, dai quali cominciò il cammino della pace (naturalmente dopo la tardiva, ma micidiale dimostrazione di forza della Nato, su impulso americano). Serbia e Croazia si sono impegnate alla «normalizzazione» dei loro rapporti diplomatici, nella prospettiva di una pacificazione generale, e così via. Ma nei Balcani non si può mai dire. Gli accordi valgono davvero solo quando sono rispettati, e la tradizione balcanica non è delle migliori. Il bilancio più realistico è quello tracciato dall'americano Holbrooke (che pure è candidato al Nobel per la pace): si è evitata una crisi, si sono ripristinati contatti interrotti. Come motivi di speranza, ci sono la stanchezza dei guerrieri e la pressione occidentale, ora in termini di aiuti economici indispensabili alla ricostruzione. Può darsi che questo valga ad assicurare, oltre alla pace, anche una qualche dose, magari insufficiente ma indispensabile, di giustizia. Aldo Rizzo
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