«Assieme al pds solo per il voto»

a i «Assieme al pds solo per il volo» Bertinotti: ma non smettiamo di criticarlo DESISTENZA E VECCHI ONOREVOLE Bertinotti, che succede? Un giorno fate stampare i manifesti per insultare D'Alema e il giorno dopo decidete di andare alle elezioni con lui. Cos'è, trasformismo a sinistra? «Nessun trasformismo. Rifondazione non va alle elezioni "con" il centro sinistra, ma "accanto" al centro sinistra». Non sembra una gran differenza, no? «E invece è diverso, eccome. Mica proponiamo un'alleanza organica per il governo con l'Ulivo. Sarebbe prendere in giro l'elettorato. Vogliamo solo un accordo per il voto, che permette a ognuno di mantenere la propria differenza e allo stesso tempo di vincere la destra». La famosa desistenza? «Proprio quella. E guardi che Rifondazione la propone fin dal luglio scorso, in tempi assolutamente non sospetti». Già. Ma da allora ne sono successe di cose, tra voi e il pds, non proprio piacevoli, giusto? «E' vero, ci siamo detti parole tremende. Ma per fortuna, grazie anche al nostro apporto, la mostruosa ipotesi di governissimo è caduta e al voto ci stiamo arrivando. Adesso l'ordine delle questioni ha una precisa gerarchia: primo, battere la destra. I problemi all'interno della sinistra sono secondari». Quello che è stato è stato? «Manno. Non siamo certo così banali da sostenere "scurdammoce o' passato". E infatti non lo facciamo. Gliel'ho già spiegato: altrimenti metteremmo su un'alleanza organica di governo, non un semplice accordo elettorale». Ma una piattaforma comune la dovrete ben trovare, no? «Certo. C'è una convergenza sui grandi temi della democrazia, della valorizzazione del Parlamento, dello Stato-regione. Cercheremo una proposta unitaria per il voto». Accettate Prodi come leader? «Prodi è il leader del centro sinistra. Non il nostro». Però presenterete liste comuni nel suo nome, o sbaglio? «Beh, con l'alleanza politico elettorale Prodi ottiene un riconoscimento da parte nostra, è indubbio. Ma da questo a dire che è il nostro leader, ripeto, ce ne corre». Eppure D'Alema dice che è il pds ad avere sospetti nei vos' i confronti, più che l'Ulivo. «Quanto parlo di Bertinotti ai comizi - ha detto - vedo la gente muggire. Gli insulti che ci hanno rivolto pesano anche a me. Ma mi pesa di più perdere le elezioni». Che ne dice? «Dico che la conclusione del ragionamento di D'Alema mi trova d'ac- cordo. Non certo la prima parte. Ma non voglio stupide ripicche». Non è il momento? «Non è mai il momento. Ridurre tutto a una contesa tra leader significa dimenticare cose molto più importanti, grandi riforme e questioni sociali». Cose su cui voi e il pds non siete proprio d'accordo. Ha intenzione di ricordarlo, a D'Alema, in campagna elettorale? 0 sospenderete le polemiche? «Ci mancherebbe, che sospendessimo critiche e polemiche. Un'alleanza non è mica una caserma. Le dirò di più: continueremo a dire la nostra perché abbiamo l'ambizione di influire sulla stessa fisionomia dell'alleanza, di contribuire a cambiare il programma di Prodi». Cambiare come? «Vede, la base sociale del centro sinistra è uscita molto indebolita dall'anno passato. Lavoratori e disoccupati hanno visto un notevole peggioramento nelle loro condizioni. E noi continueremo a ricordarlo all'Ulivo. Insomma, non solo non ci zittiamo, ma saremo protagonisti: cercheremo dall'interno di spostare l'asse dell'alleanza a sini¬ stra. Ma, le ripeto, è un'ambizione, non una condizione. Noi non poniamo condizioni». Sulla Lega mi pare di sì. Cossutta dice che non farete accordi nei collegi in cui ci sono anche candidati del Carroccio. E allora? (Allora la nostra alleanza deve avere la forza di battere la destra. E la forza da dove viene? Non certo dalla somma aritmetica dei ne¬ mici di Berlusconi. Ci vuole un'anima. La Lega minerebbe quest'anima, dentro di sé ha troppi elementi di destra». Lei parla di desistenza, di critiche all'interno dell'alleanza, di spostamenti d'asse. E' sicuro che gli elettori capiranno? «Beh, sarei uno stupido se non riconoscessi che uno schieramento omogeneo funziona meglio. Ma di più non si può fare, che vuole che le dica? E allora consoliamoci pensando che l'articolazione di tante voci può essere una ricchezza nell'alleanza. E poi, la vittoria della destra è talmente minacciosa, che bisogna comunque tentare». Raffaella Silipo «Sono davvero stufo delle ripicche con D'Alema Alla Lega dico no, ha un'anima di destra» AZIONE nna Lottizia» ale - scrive Liberazione, il quoti - e sulla par condicio si proietta rio così, «Lottizia» e non Letizia, del consiglio di amministrazione media nella prossima campagna giornale diretto da Manisco, che o incontrastato di un consiglio di inato dai mutevoli voleri di una potenza». [r. int.l Il leader di Rifondazione Fausto Bertinotti A sinistra: Romano Prodi Il leader di Rifondazione Fausto Bertinotti A sinistra: Romano Prodi