lo spettatore? E' laureato

lo spettatore? F laureato lo spettatore? F laureato L'Auditel dà ragione a Baudo siamo assetati di canzonette ROMA. Anche se i dati dimostrano che l'ascoltatore-tipo del Festival di Sanremo è una donna di età compresa fra i 55 e i 64 anni, che vive in Puglia e ha la licenza elementare, a seguire il Festival di Sanremo ci sono un mucchio di laureati (il 56 per cento della categoria) e di appartenenti alle classi sociali medio alte. Ricaviamo queste considerazioni da uno studio fatto da Mediapolis sugli ascolti degli anni passati. Risulta che Pippo ha fatto bene a dilatare la presenza del Festival: la serata conr elusiva dell'anno scorso inchiodò davanti ai teleschermi 17 milioni e 638 mila italiani, una cifra mai raggiunta in passato. Idem per l'ascolto medio di tutte le serate: 16 milioni e 876 mila spettatori contro i 15 milioni e 200 mila del '93 e del '94, i 14 milioni e 299 mila del 1990, i 12 milioni e 701 mila del '94 e gli 11 milioni e 705 mila del '91, l'anno più debole di tutti. Gli effetti sulle reti concorrenti di questa valanga di audience sono addirittura devastanti: Raidue, Canale 5 e gli altri mandano contro il Festival film di poco conto e aspettano, per far partire i programmi più importanti, che il Festival sia chiuso. Se non si può rinviare, si sposta: Rose rosse salterà il prossimo sabato e II maresciallo Rocca è stato anticipato a domani, nella speranza, forse, che la vigilia di Sanremo lasci libero qualche scampolo di pubblico. Mediapolis ha tuttavia quantificato anche gli effetti di Sanremo sulla concorrenza. Canale 5, che viaggia normalmente intorno al 20-22 per cento di share, precipitò l'anno scorso al 7,3 per cento, Raidue (di solito sul 17) al 6,6, Raitre (che sta intorno al 10-11) al 6,4, eccetera. Molto significativo è il confronto con il Maurizio Costanzo Show: nel '95 il talk-show dal Farioli radunava in genere il 30-35 per cento del pubblico. Cominciò il Festival e scese al 12,85, perdendo poi ogni sera qualcosa: il venerdì - penultima giornata di gara - stava al 9,01. Appena però il Festival finiva, il Maurizio Costanzo Show recuperava: la prima sera balzando addirittura dal 9,05 al 25,32, il venerdì riprendendosi ancora un paio di punti. E' per questo che Baudo tende a occupare prima e seconda serata con il trucco del Dopo/estivai: in questo modo non lascia scampo agli avversari. D'altra parte il segno che il pubblico vuole il Festival e solo il Festival si ricava da questo: al momento dell'interruzione per mandare in onda il Tgl, parecchi milioni di spettatori spengono e vanno a a letto (o si riposano guardando qualcos'altro). Martedì 21 febbraio 1995, serata d'esordio del Festival, lo share della prima parte (dalle 20,47 alle 23,06) fu del 65,14 per cento. Alle 23,10 andò in onda il Tgl e lo share scese al 57,56 per cento. Finì il Tgl, ricominciò il Festival (alle 23,17) e lo share schizzò al 66,19 per cento. Mediapolis ha calcolato che l'85,4 per cento degli italiani ha assistito, l'altr'anno, ad almeno un minuto di Festival. Ad applaudire le canzonette - da domani - ci saranno anche i neonati. Giorgio Dell'Arti

Persone citate: Baudo, Farioli, Giorgio Dell'arti, Maurizio Costanzo, Rocca

Luoghi citati: Puglia, Roma, Sanremo