«Baby-schiave degli ultra»
Aspettano i clienti ai bordi della Curva Sud. Ma il responsabile dell'ordine pubblico: «Sono solo bugie» ALLO STADIO IL «MERCATO» DEL SESSO Roma, la malavita da stadio costringerebbe ragazzine a seguire i clienti durante le gare «Baby-schiave degli ultra» Prostitute minorenni all'Olimpico II ROMA NA tranquilla domenica pomeriggio allo stadio, tra droga, armi e prostitute ragazzine. Tutto a Roma, al mitico «Olimpico» dove oggi si giocherà il derby e si ripeterà il rito del tifo spesso violento, non solo a parole. L'accusa più grave arriva dalle pagine dell'Unità che hanno denunciato uno squallido giro di piccole prostitute sfruttate, e probabilmente costrette, da quasi coetanei. La polizia dice di non saperne nulla. Certo non ci sono state né denunce né esposti. Ma c'è la realtà atroce raccontata da chi ha visto. E non è una storia nuova, come non lo è la violenza che domina le curve, dominio degli estremisti del tifo. Circa tre anni fa un altro giornalista, Gianmarco Chiocci, denunciò «la malavita da stadio» portando alla luce il fenomeno delle giovani vendute sugli spalti. Allora, come oggi, questo sfruttamento di ragazzine avveniva nella curva Sud dello stadio Olimpico, quella abitata dai Boys, ultra di tendenze filofasciste e naziste che hanno un concetto tutto loro dello sport. Allora in molti si scagliarono contro il cronista che aveva avuto il coraggio di raccontare questa storia di ordinaria violenza sportiva. Minacce dagli ultra, il divieto tacito di poter mai più mettere piede all'Olimpico, il silenzio delle società sportive, qualche debole ammissione sul caso da parte della polizia. Questo significò quell'articolo, per Giancarlo Chiocci. Nulla invece significò per quelle ragazzine costrette tra un gol e l'altro ad accompagnare i signori tifosi nei gabinetti maschili, in cambio di pochi soldi. Per loro non è cambiato proprio nulla. Ora come allora queste ragazzine, poco più che adolescenti, passerebbero le loro domeniche ai bordi della curva Sud aspettando clienti sotto lo sguardo minaccioso dei protettori. E il traffico in questi anni si sarebbe incrementato. Più ragazze e più clienti. Il giornalista dell'Unità, che ieri ha documentato questo bordello della curva Sud, in un quarto d'ora ha contato una decina di uomini farsi avanti per tre ragazzine. La voce sarebbe passata velocemente di curva in tribuna e adesso i favori di queste poverette, schiave degli ultra, sarebbero contesi da molti tifosi. E la polizia? Possibile che nessuno veda, nessuno senta le voci che corrono? Nessuno si premura di accertare quello che pare sia davanti agli occhi di tutti? Ma basta pensare a come le maglie della sicurezza sono elastiche negli stadi - si stringono dopo un fatto di violenza clamoroso per poi riallargarsi subito dopo - per capire come forse la soluzione dovrebbe essere trovata in altro modo. Forse dalle società sportive, che non sono certo mai state troppo severe con i loro tifosi estremi. Lo stadio di domenica, nonostante sia assediato dalle forze dell'ordine, è terra di nessuno. E' vietato portare le armi. Ma le armi passano grazie a vecchi trucchetti che però pare continuino a funzionare. I coltelli vengono appiccicati sotto le suole delle scarpe o messi ad¬ dosso alle ragazze, le meno controllate. Entrano le armi ed entra la droga. Sotto le gallerie che portano da settore a settore c'è un vero e proprio «suk» della «roba». Hashish, marijuana, e anche cocaina, eroina da sniffo. C'è tutto. Tanto che qualcuno compra il biglietto della partita solo per fare rifornimento. Queste le acccuse al mondo fuorilegge, per fortuna minoritario, del calcio. La difesa agli ultra, che negano tutto in malo modo, e anche alla polizia. Il responsabile dell'ordine pubblico allo Stadio Olimpico, Domenico Montagnese, parla di «montature». «Tutto quello che non si può dimostrare può essere raccontato», dice. E la prostituzione delle adolescenti? «Tutte bugie. Sono qui da due anni e controlliamo i bagni per evitare che i ragazzi vadano a drogarsi o a prendere magari un rubinetto da usare come arma. Non ci siamo accorti di nulla e le assicuro che la polizia vigila». Continua lo sfogo del dirigente del commissariato Prati, che proprio non ci sta a sentire storie di ordinario Far West da stadio. «Ma cosa credete - continua Montagnese - che lasciamo la curva a se stessa? Oltre ai miei uomini ci sono anche le telecamere. Solo uno sconsidera¬ to può scrivere cose del genere. Lo stadio, e anche le curve, sono sicure, e le mamme ci portano le loro figlie». E oggi lo stadio si prepara ad accogliere la folla del derby. Ci saranno circa duemila uomini tra polizia, carabinieri e vigili urbani. Gli spostamenti dei tifosi verranno seguiti passo passo dagli elicotteri. Più che una partita, una guerra. Maria Corbi Aspettano i clienti ai bordi della Curva Sud. Ma il responsabile dell'ordine pubblico: «Sono solo bugie» Allo Stadio Olimpico, Curva Sud, si consumerebbe ogni domenica il traffico di minorenni Le ragazzine si appartano nei gabinetti con i «clienti», sotto la vigilanza dei loro protettori
Persone citate: Domenico Montagnese, Gianmarco Chiocci, Maria Corbi, Montagnese, Prati
Luoghi citati: Roma
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