Aeroporti nel caos Alitalia rischia il tracollo

Dopo il no dell'azienda al piano di salvataggio concordato coi sindacati. Pds contro la linea dura Dopo il no dell'azienda al piano di salvataggio concordato coi sindacati. Pds contro la linea dura Aeroporti nel caos, AlHalia rischia il tracollo Bloccata l'autostrada per Fiumicino, scioperi e paralisi ROMA. Si ricomincia. Due ore di improvviso sciopero spontaneo, con blocco dell'autostrada Roma-Fiumicino, dei dipendenti di terra dell'Alitalia aderenti a Cgil, Cisl e Uil, con la solidarietà (ma non la partecipazione) delle altre sigle sindacali e dei piloti: è la prima conseguenza della rottura maturata giovedì sera fra l'azienda e i sindacati. Ma è solo (da prima iniziativa di mobilitazione», preannuncia la Cgil, che fa preludere una serie di azioni di lotta da parte dei lavoratori a Roma e negli altri scali fino allo sciopero nazionale del 27 febbraio, con scontati disagi per i passeggeri e pesanti ripercussioni sui conti dell'azienda, già sull'orlo del tracollo. Mentre si riaccende un braccio di ferro esasperato da due anni di infruttuosi negoziati, per l'Alitalia si profila un imprevedibile periodo di «turbolenze» che sfocierà nella resa dei conti finale. Perché dopo aver «sfiduciato» il presidente della società Riverso, i sindacati hanno visto bocciare irrevocabilmente il «protocollo» di salvataggio messo faticosamente a punto fra di loro. Siamo, quindi, in una drammatica impasse che può essere sbloccata solo da un intervento del governo e del Parlamento, visto che si è rivelata impraticabile la via indicata in origine dall'azionista Iri: la ricerca di un accordo di tregua fra Alitalia e la galassia dei sindacati per condurre l'azione di risanamento. Ed è su questa linea che già stanno muovendo i sindacalisti di categoria di Cgil, Cisl e Uil che hanno solleci- tato «un incontro urgentissmo con Dini», considerata la rottura con Alitalia e r«inaffidabi]ità come interlocutore valido» dell'Iri. Perché anche l'azionista di riferimento della compagnia è sospettato dai sindacati di accettare un piano di drastico ridimensionamento e di «svendita» a compagnie straniere. Anche il presidente della commissione Trasporti della Camera, Sante Perticare (ecd) ha lanciato una proposta di mediazione per ricucire lo strappo. L'occasione verrà mercoledì, nell'incontro che i deputati avranno con i sindacalisti e i vertici della compagnia. All'audizione parteciperà anche un rappresentante del governo: i sindacati e alcuni mentri della commissione reclamano la presenza di Dini (nelle sue vesti di ministro del Tesoro ad interim), ma è probabile invece quella del titolare dei Trasporti, Giovanni Caravale. E ieri il ministro ha assicurato che «appena saranno definiti i compiti del governo in carica» sarà presa in esame la situazione e cercata una soluzione. Al di là delle scontate affermazioni di principio, i sindacati vogliono che il governo chiarisca le sue intenzioni in merito alle «voci» che circolano sulla presentazione di un piano di drastici tagli firmato dall'Alitalia e da presentare all'Ili prima della riunione del suo consiglio d'amministrazione, giovedì prossimo. «Sull'esistenza di un piano di ridimensionamento 7 dice cauto il segretario della Fit-Cisl Giuseppe Surrenti - non abbiamo che indizi, come la dichia¬ razione di Riverso secondo cui 0 si fa l'accordo 0 si fa un'altra cosa. Mi auguro che siano solo voci e tali rimangano, perché se fosse vero sarebbe gettare benzina sul fuoco». E il clima è già acceso. Il segretario nazionale della Filt-Cgil, Bruno Loi evidenzia il successo della manifestazione di ieri (4 mila partecipanti), preannuncia nuove azioni «in difesa di 18 mila posti di lavoro e contro ogni ipotesi di ridimensionamento e di svendita della compagnia a vettori stranieri con il silenzioso sostegno dell'Iri». E sollecita l'intervento del governo «prima che la vertenza diventi un problema di ordine pubblico». Ma i sindacati rischiano di presentarsi in ordine sparso all'appuntamento di mercoledì. La Fit-Cisl, appoggiata anche dai piloti Anpac, propone la soluzione di un nocciolo duro di azionisti con il coinvolgimento di dipendenti e dirigenti deU'Alitalia, con il sostegno delle banche creditrici abbinato a un piano di ristrutturazione e alla partecipazione dei lavoratori alla ricapitalizzazione della società. Una ricetta ardita, sulla quale però la Filt-Cgil frena: «E' una soluzione prematura, prima dobbiamo cercare consensi nel governo e nei partiti sul nostro protocollo». E' il documento che però i manager di Alitalia hanno già respinto. E contro la società scende in campo anche il pds, che condanna il «no» del vertice alle proposte sindacali adottando «una logica di rottura» che rende inevitabile l'intervento dell'Ili e del governo. [r. e. s.)

Persone citate: Bruno Loi, Dini, Giovanni Caravale, Giuseppe Surrenti, Riverso

Luoghi citati: Roma