Arrivati a Milano Un' odissea per i tesori del Puskin
Arrivati a Milano Arrivati a Milano Un'odissea per i tesori del Puskin EMILANO UNTUALI come orologi della Nasa. Come nei film di Ivory, quando tutta la servitù sta parata ai piedi della scalinata ad attendere il rientro dei padroni, erano tutti schierati sulla porta della «Piazza Rossa» del Duomo di Milano in attesa di vedersi profilare all'orizzonte la carovana dei camion partita da Mosca quattro giorni prima, con nella pancia capolavori immensi firmati da Degas, Monet, Matisse, Picasso. Ma si attendevano ritardi millenaristici, prevedibili in questi giorni di gelo e di nebbie. E invece nulla, puntuali come automi, eccoli lì, alle 3 spaccate del pomeriggio. Un intiero museo, il Puskin, che fa la sua grandiosa passeggiata per le autostrade d'Europa. All'inizio sembravano delle classiche storielle all'italiana: anche questa volta la megafonata mostra «Da Monet a Picasso», annunziata tra trombe e trionfalismo, sarebbe slittata di una settimana. Ma il motivo era ragionevole: considerato il freddo violento che ha investito l'Europa, il rischio di spostare questi tesori delicatissimi tra depositi di aeroporti, ha costretto a ripensare completamente il piano dei trasporti. Gettando nella disperazione gli organizzatori e soprattutto le Assicurazioni Generali, che hanno dovuto rivedere completamente il loro piano miliardario (si parla addirittura di mille miliardi e di un cautelativo sistema di «polverizzazione dei rischi»), e ripensare anche completamente il piano-viaggi, protetto da una legione di detective armati, come in un film di James Bond: quasi viaggiasse una famiglia reale. Con itinerari tenuti segreti, staffette ai varchi e traghetti in caldo sul Mare del Nord (solo oggi si sa che per viaggiare sicura la carovana è passata per la Finlandia). Con le donne nude di Gauguin, gli autoritratti di Cézanne, le Yvette Guibert vestite da Toulouse di soli guanti, avvolti come in provvidenziali pellicciotti dentro ventri climatizzati a tenuta stagna, fin che martedì prossimo non entreranno nella società milanese. Marco Val lora
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