«le sirene degli spot non incantano più»

«le sirene degli spot non incantano più» ANTONIO LUBRANO «le sirene degli spot non incantano più» U NA rivoluzione, una svolta audace, quella del colosso Barilla». Antonio Lubrano, giornalista esperto di consumi e consumatori, commenta così la «guerra della pasta» avviata dalla Barilla. Una svolta così «sorprendente» da far saltare i servizi previsti per la prossima puntata di «Mi manda Lubrano», che sarà dedicata a questo tema. Chi inviterà alla trasmissione? «Di sicuro ci sarà Guido Barilla. Gli ho appena parlato e gli ho detto che non posso che salutare con attenzione e simpatia un'iniziativa del genere. In più, aggiungo che questa notizia mi ha provocato una certa soddisfazione: alla-fine, tutto quello che ho detto e pensato finora, un senso ce l'aveva». E cioè? «Guardi, ancora un anno fa Diego Masi, presidente di una grossa agenzia che organizza le raccolte punti, mi garantiva che queste iniziative non incidevano minimamente sui prezzi. Oggi invece si scopre che incidono, eccome: fino al 7 per cento. Il fatto che Barilla abbia deciso di rinunciare a questo, ha un grande significato». C'è chi dice che, alla fine, vin- cera il consumatore... «Secondo me il consumatore ha già vinto. E' diventato attento, e più diffidente. Dopo anni di fregature, ha imparato a selezionare, e non si fida più come un tempo delle sirene pubblicitarie. Insomma, come dice Giampaolo Fabris, è diventato un "individuo consumatore", espressione che rida una dignità alla categoria». Insomma, un osso duro, non più quello che riempie il carrello del supermercato senza pensarci su... «Esatto. E' diventato un cliente "infedele", si è affrancato da una certa sudditanza, ha acquisito una capacità critica nei confronti del consumo. E non teme più l'arroganza di certe case produttrici. Secondo me, è una novità affascinante. La scorsa puntata ho avuto un picco di 5 milioni e mezzo di spettatori su un argomento come il materasso, che ha un prezzo medio di 400-500 mila lire. Ma per la gente normale - quella che campa con 1 milione e mezzo, due milioni al mese - la differenza di 100 mila lire è importante. E vuole capire bene perché un oggetto costa tanto, e uno simile costa di meno o di più» A cosa è dovuta questa' rag¬ giunta maturità? «Forse c'entra la crisi economica, che ha costretto la gente ad essere più attenta nell'aprire il portafogli. Ma di sicuro ha inciso una corretta informazione sui problemi dei consumatori. Grazie a trasmissioni come quella che faccio io, e grazie alla carta stampata, che dedica molto spazio a questi temi. Basta guardare i periodici femminUi: si sono trasformati, sono diventati "di servizio". La gente ha aperto gli occhi, vuole sapere. Lo dimostra anche la recente levata di scudi contro gli aumenti delle tariffe delle Ferrovie, dell'ALitalia, della Telecom». E le altre grandi marche, come si comporteranno? «Ah, quella è una partita tutta da guardare. Io posso dire che i produttori hanno sicuramente cambiato atteggiamento: un tempo faticavo ad avere in trasmissione certi amministratori delegati. Oggi invece vengono. Hanno capito che il produttore di beni non si deve sottrarre al confronto con il consumatore, che chi offre un servizio (pubblico o privato) non può rifiutare il faccia a faccia con l'utente». Brunella Giovara Antonio Lubrano si dichiara soddisfatto della novità proposta dalla Barilla