Arresti a Catanzaro «Ucciso perchè era troppo severo sul lavoro»

«Ucciso perché era troppo severo sul lavoro» Arresti a Catanzaro «Ucciso perché era troppo severo sul lavoro» CATANZARO. Sembrava etichettato come un caso insoluto l'uccisione di Domenico Potente, 54 anni, capotecnico delle ferrovie a Catanzaro. Invece la verità esce tre anni dopo quella sera di gennaio in cui Potente fu abbattuto con 4 colpi di pistola, in strada: sarebbe stato ucciso perché aveva trasmesso ai suoi superiori alcuni rapporti negativi sull'operato sul lavoro di un sottoposto, Bruno Farone, 34 anni, ora in galera insieme a quello che le indagini hanno indicato come il «palo» dell'agguato, Carmine Rubino, 33 anni. L'omicidio, secondo le prime indagini, non ebbe testimoni. L'attenzione degli investigatori si centrò sul lavoro e vennero fuori gli screzi che Potente aveva avuto con Farone, legati allo scarso impegno sul lavoro di quest'ultimo. Ora è spuntato un testimone che dice d'aver visto un uomo che la descrizione indica in Rubino. [d. m.)

Persone citate: Bruno Farone, Carmine Rubino, Farone, Rubino

Luoghi citati: Catanzaro