Merano scopre l'incubo di un serial killer

mrIissa,,0RI0 «Trovalo SI tesoro delle tangenti sui visti» Come per la coppia assassinata la settimana scorsa, ancora un proiettile calibro 22 ha ucciso uno stalliere Merano scopre l'incubo di un serial killer Un 'arma lega due agguati mortali MERANO. Si chiamava Umberto Marchioro ed era un poveraccio con una vita da niente. Faceva lo stalliere, non aveva nemici e non aveva una lira. Lo hanno ucciso con un colpo solo in fronte, sparato da meno di un metro. Calibro 22: come quelli usati il giovedì sera dell'altra settimana, quando un killer fece fuori lungo la passeggiata sul Passino il funzionario della Bundesbank Hans Otto Detmering e la sua fidanzata Clorinda Cecchetti. Più o meno alla stessa ora, nel buio della sera, la stessa tecnica, e lo stesso mistero. Non c'è un movente, né allora né oggi: sembrano due delitti della follia. E qualcuno degli inquirenti si lascia sfuggire un commento: «Ricominciamo da zero». Come dire che si ricomincia da qui, da questo cortile davanti a una stalla, due chilometri fuori Merano, da questa vita da niente di Umberto Marchioro, lo sciancato, come lo chiamavano in paese, che trascinava la sua gamba bigia sul cortile portando i secchi di latte pieni fino all'orlo. Lui e il bancario tedesco dalle molte responsabilità e l'innamorata che veniva da un paesino vicino a Macerata potrebbero essere stati uccisi tutti dallo stesso killer. Ipotesi inquietante, eppure vera. Gli inquirenti non lo dicono a chiare lettere, ma lo lasciano capire. «Forse, un collegamento c'è». Anche perché le indagini sull'omicidio di Hans e Clorinda si erano fermate nel vuoto. Dopo i primi giorni, era caduta in fretta la pista della gelosia. La moglie abbandonata del funzionario tedesco ha un abbi di ferro e non è stato trovato un indizio che sia uno contro di lei. L'inchiesta, poi, non aveva portato da nessun'altra parte. «Non troviamo un movente valido», ripetevano rassegnati gli inquirenti. Anche il delitto di Umberto Marchioro, 58 anni, stalliere, e una vita da disperato, sembra senza movente. «Non aveva amici e tantomeno nemici», dicono. E poi c'è tutto il resto. Nel giro di appena sei giorni, due strani delitti nella stessa città. Più o meno alla stessa ora, quando le strade sono vuote e Merano pare già dormire. Marchioro l'hanno trovato vicino al suo maso, steso nell'aia, a Sinigo, a due chilometri dalla passeggiata degli innamorati. Aveva un colpo solo in fronte, sempre dello stesso calibro, 22, sparato da distanza ravvicinata. E allora qualcuno comincia a pensare a un serial killer che colpisce a freddo le sue vittime scelte a caso, favorito dall'oscurità e dall'isolamento delle zone prescelte. Umberto Marchioro è stato trovato morto nella tarda serata di giovedì nel cortile del maso dove abitava insieme a un'anziana zia che lo aveva visto per l'ultima volta verso le 20, men tre lavorava nella stalla. Mez z'ora più tardi la donna è quasi inciampata nel suo corpo steso a terra privo di vita. Fino a ieri mattina si era pensato a una morte naturale: u medico aveva diagnosticato un collasso cardiocircolatorio. Nessun elemento o circostanza dunque che facesse pensare a un fatto criminoso, anche perché la vittima era persona mite, con un lieve handicap mentale, che trascorreva i suoi giorni tra abitazione e stalla senza allontanarsi mai di casa, dedicandosi unicamente ai lavori agricoh. Solo ieri mattina, quando i carabinieri hanno proceduto al riconoscimento ufficiale, ci si è accorti che l'uomo aveva un foro in piena fronte. Soltanto nel tardo pomeriggio, con l'estrazione del proiettile, ha preso corpo l'ipotesi di un collegamento fra il duplice delitto sulla passeggiata e questo nuovo e inspiegabile fatto di sangue. La pallottola è dello stesso calibro, anche se in quest'ultimo caso si tratta di un tipo normale, contrariamente a quelle a espansione che avevano ucciso la coppia di amanti sulla passeggiata. A questo punto le indagini potrebbero prendere una strada diversa, abbandonando definitivamente la pista che sembrava portare in Germania, collegata alla professione di alta responsabilità di Otto Detmering. Restava ancora in piedi l'ipotesi di un sicario venuto dal Nord, ipotesi che proprio l'altra sera aveva preso consistenza in seguito a uno sconcertante colpo di scena: il ritrovamento in un anfratto roccioso, a pochi metri dal luogo del duplice delitto, di sette proiettili a punta cava tipo Winchester, calibro 22 magnum. Clamorosa non solo l'analogia dei proiettili ma anche il numero, sette, che aggiunti ai due sparati contro le vittime fanno nove: esattamente quanto contiene il caricatore della pistola che gli inquirenti ritengono sia stata usata nel primo duplice fatto di sangue: una semiautomatica di produzione italiana, la Automag, arma considerata poco precisa, in grado di contenere comunque appunto nove colpi. Solo che, pur di tipo differente, anche la calibro 22 sparata la scorsa notte contro il contadino potrebbe essere uscita da una Automag. Giancarlo An saloni Pierangelo Sapegno L'uomo aveva 58 anni ed era disabile E' stato freddato l'altra sera davanti a casa Non era ricco e gli investigatori non riescono a trovare un movente Anche la tecnica omicida pare favorire un collegamento tra i 2 fatti di sangue DUE DEH??! ALLO SPECCHIO L'ARMA. Per due volte a distanza di pochi giorni, più o meno alla stessa ora e nello stesso posto, un killer colpisce sparando proiettili di calibro 22 (lo stesso usato dal mostro di Firenze), lascia i bossoli per terra e spara un colpo solo per ogni vìttima. IL MOVENTE. Per entrambi i delitti non c'è un vero movente. Nel primo caso, quello della gelosia, è caduto subito. Non c'è neanche un indizio contro la moglie di Hans Detmering. Nel secondo caso, Umberto Marchioro era un uomo che viveva di poco, senza nemici e senza storia. L'ESECUZIONE. Hans Detmering e Clorinda Cecchetti, i due innamorati, ammazzati lungo la passeggiata sul Passirio, sono stati colpiti alle spalle da distanza ravvicinata. Nello stesso modo è stato ucciso Umberto Marchioro. Tutt'e due le volte il killer è sparito senza lasciar tracce. Hans Otto Detmering e Clorinda Cecchetti, uccisi la settimana scorsa a Merano. In basso il corpo di una donna trovato ieri nel Parmense sulle rive del fiume Taro

Luoghi citati: Firenze, Germania, Macerata, Merano