Svetlana Stalin «Eccomi » di Fabio Galvano

Svettano Stalin: «Eccomi UN ESULE IN INGHILTERRA Svettano Stalin: «Eccomi » La figlia del dittatore non è una suora Ri LONDRA ICOMPARE Svetlana. Ma la figlia di Stalin non è suora, come aveva affermato nelle scorse settimane un sacerdote italiano, e neppure si è rifugiata in un convento della svizzera Friburgo. E' rimasta in Inghilterra e vive in un paesino di mare sulla costa occidentale, dove abita in un ricovero per anziani sbarcando il lunario grazie agli stringati ma essenziali sussidi del governo inglese. Suora? «Odio la religione. Ne ho avuta fin troppa e alla fine ci ho rinunciato». Tutti conoscono quella settantenne corpulenta, freddolosa e sempre imbacuccata, ma nessuno conosce il suo tremendo passato. La conoscono, infatti, non con il cognome che fece tremare il mondo ma - Lana Peters con quello del terzo marito, l'architetto americano che l'abbandonò dopo averla ridotta sul lastrico. A ritrovarla è stato un giornalista del Daily Mail, che ne ha ripercorso le tracce da quando, all'inizio degli Anni Novanta, la figlia di Stalin fece notizia perché viveva in un ospizio di Londra. Dalla sua descrizione riappare, nonostante gli anni, come la Svetlana - sempre sospettosa, perseguitata dal sogno di «una tranquilla vita privata» - che ricordo dal 1984, quando tornò in Urss dopo 17 anni in America e in Inghilterra. Il Kgb, sfruttandola come arma propagandistica, la diede allora in pa¬ sto a un minuscolo gruppo di giornalisti occidentali. L'incontrai - era fine novembre - presso il Comitato delle Donne sovietiche, e tutto procedette secondo copione, con tanto di abiura delle sue scelte passate e di denunce: «Ero il cagnolino della Cia». Ma quella che m'era dinanzi era soprattutto una donna sospettosa di tutto e di tutti, decisa a ricostruirsi una vita pei' conto proprio. Nulla, neppure a 70 anni, sembra cambiato. La sua - tre matrimoni e tre figli è una famiglia distrutta. Iosif, figlio del primo marito Grigorij Morozov, ha 50 anni: non lo sente ormai da dieci anni, da quando nel 1986 tornò in Occidente. «E' dominato dal Kgb. Quando tornai a Mosca tutto quello che voleva da me era denaro. Io non ne avevo, e quando lui lo scoprì m'insolentì e mi maltrattò. Non ho intenzione di rivederlo mai più». Ekaterina, la figlia avuta dal secondo marito, il delfino di Stalin Jury Zhdanov, oggi ha 45 anni ed è vulcanologa in Kamchatka. Ogni tanto una lettera. Ma il vero tesoro di mamma è Olga, 26 anni, avuta dal terzo marito William Peters nei due tempestosi anni di matrimonio (1970-72). E' la sua «figlia americana» e vive a Spring Green, nel Wisconsin. «E' una bellissima ragazza, una figlia affettuosa», racconta Svetlana. E' stata Olga, si scopre, il vero motivo per cui oggi Svetlana non è suora, contrariamente a quanto sospettava il suo confessore, padre Giovanni Garbolino. Nel 1993, spiega la figlia di Stalin, fu davvero sul punto di entrare in convento. Quello di Saint Joseph, nel villaggio di Monks Kirby nel Warwickshire, si specializza nelle tarde vocazioni; e lei, con il fardello di tre mariti e tre figli, ci andò: «Per due o tre ritiri spirituali, ma non mi piacque. Non era per me. Avevo la mia cameretta, ma non ero libera di muovermi». E poi tutte quelle donne pensavano solo ai loro figli e alle loro famiglie. «Dedicare la loro vita a Cristo? Ridicolo. Era come un hotel per signore. Un giorno feci la valigia e me ne andai per sempre». Da allora vive nel paesino che resta segreto e che neppure il Daily Mail rivela. «Non sono più la cattolica devota che ero tre anni fa», dice Svetlana: «Non ho più bisogno della Chiesa. Dio c'è e mi ama, ma non ho bisogno dei preti». Quello di cui ha bisogno, in realtà, è dnnenticare. Ammette di «non avere più l'illusione d'essere libera dall'etichetta di figlia di Stalin», perché «non si può dettare al destino, anche se sarebbe forse stato meglio se mia madre avesse sposato un falegname». Ma se gli ultimi due volumi delle sue memorie non trovano un editore è proprio per il suo puntiglio nell'evitare Stalin. Lei parla di «una congiura» fra editori. Christopher Sinclair-Stevenson, l'ultimo ad avere visto un suo manoscritto, è più realista: «Quei ricordi sono così dolorosi che lì tocca appena. E purtroppo è quello che i lettori vorrebbero leggere». I miliardi guadagnati con i primi volumi delle memorie sono scomparsi: finiti nel dissesto del marito americano («Mi ha ripagata divorziandomi»). Per questo vive di sussidi: 65 sterline la settimana (156 mila lire), più la stanzetta gratuita nel pensionato per anziani. Ma bastano, alla vecchia signora che passa la giornata a scrivere lettere, a passeggiare sulle scogliere e a sognare, in incognito, un'altra visita di Olga. Fabio Galvano Svettarla Stalin con il padre e nella foto pubblicata dal «Daily Mail»

Luoghi citati: America, Inghilterra, Londra, Mosca, Urss, Wisconsin