Da Scalfaro il caso Minicucci di Maria Grazia Bruzzone

Sospese le «Chiacchiere» di notte su Rail Altro successo per la Moratti: la Rai parteciperà all'asta per il calcio in pay tv Da Scalfaro il caso Minicucci E Viri si appella a Dini ROMA. Il caso Rai approda al Quirinale. Dell'aspro e totalmente inedito scontro fra Rai e Iri, culminato con il licenziamento in tronco di Minicucci da parte di Letizia Moratti contro il parere di Michele Tedeschi, si sta occupando anche Scalfaro. Pur con lo stile prudente e super partes che si addice al ruolo, oltre che allo stile del personaggio. Ma alla vigilia dello scioglimento del Parlamento, nei colloqui avuti con i presidenti delle Camere prima di avviare la procedura formale dello scioglimento, il tema dell'informazione tv, specie nel periodo assai delicato della campagna elettorale, è stato al centro delle riflessioni delle più alte cariche dello Stato. Di ufficiale, all'esterno non è trapelato nulla. Ma un'eco silenziosa di queste discussioni qualcuno ha voluto vederla nella partecipazione del Presidente della Repubblica ai funerali di Andrea Barbato. Letizia Moratti incassa intanto il probabile ingresso della Rai nell'affare della pay-tv, dopo l'intenzione manifestata in questo senso dal ministro Gambino, e la possibilità di partecipare all'asta della Lega calcio per i diritti delle partite criptate. In ogni caso, la soluzione della questione informazione Scalfaro dovrà cercarla anche con Dini, che si accinge a reiterare il decreto sulla par condicio e deve decidere se introdur- vi modifiche o no. Dini, nella sua veste di ministro del Tesoro ad interim, sta inoltre per essere chiamato in causa nella contesa Moratti-Minicucci. E' stato "lo stesso Iri, infatti, a scrivere ieri al ministro del Tesoro per chiedergli di esamina¬ re la delicata situazione venutasi a creare in Rai col licenziamento del direttore generale. La cui nomina spetta sì al consiglio di amministrazione, ma d'intesa con l'azionista. E il Tesoro è azionista unico dell'Iri, che ha criticato la decisione della Moratti.. Lettere che si accavallano. Anche Donna Letizia ha preso carta e penna per scrivere all'Iri. Ma nel pomeriggio deve aver avuto un ripensamento perché la lettera, annunciata la mattina come personale della presidente, è poi partita come messaggio collettivo dell'intero consiglio di amministrazione. Top secret sul contenuto, si sa però che vengono date «risposte precise e puntuali» alle pesanti critiche espresse dall'azionista. Che fra le righe, nella sua nota dell'altro giorno, minacciava persino di ricorrere a vie legali per far valere i suoi diritti. Mai, nella pur tormentata storia della Rai, si era arrivati a tanto. A un conflitto così palese, reso anche più drammatico dalle elezioni imminenti. E anche fra i partiti si registra infatti una certa reticenza, quasi un imbarazzo non solo a prendere posizione nello scontro fra i due massimi vertici della televisione pubblica, ma anche nell'indicare possibili soluzioni. Solo Alleanza Nazionale ha preso apertamente posizione a favore della Moratti, condividendo in pieno il suo gesto per bocca di Francesco Storace. Mentre la Lega che pure appoggia la presidente si è mantenuta cauta, il ccd si è limitato, con Meocci a rilevare «l'inevitabilità» del gesto. E Forza Italia, pur schierata da tempo sulle posizioni di Minicucci, non infierisce. Fabrizio Del Noce stigmatizza l'iniziativa morattiana «che non è nel nostro stile» lo stile del Berlusconi moderato contro quello di un Fini estremista - ma non solo si guarda bene dall'ipotizzare vie d'uscita, ma chiede «regole certe». E persino dall'Ulivo, accanto alle richieste di «commissariamento» di Paissan si è levata la voce del pidiessino Falomi che «non si strappa certo i capelli» per il licenziamento di Minicucci. E sembra guardare con realismo alla prospettiva che alle elezioni si finisca per andare con questo Cda e questa presidente. Maria Grazia Bruzzone La presidente della Rai Letizia Moratti

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