UN PASSO INDIETRO PER D'ALEMA di Gianni Vattimo

«Ma che avrò fatto a chi mi accusa?» UN PASSO INDIETRO PER D'ALEMA SI è forse insistito troppo, nel commentare la conclusione del tentativo di Antonio Maccanico, sul «gioco del cerino». Oggi sembra a tutti molto importante stabilire chi porta la responsabilità di aver fatto naufragare un progetto che, almeno fino a un certo punto, era parso (e con qualche buona ragione) capace di mettere un po' di ordine nel caos politico ed economico del nostro Paese; ma ben presto, se come pare si aprirà la campagna elettorale, questo problema passerà in secondo piano, e lascerà il posto a un più realistico e decisivo confronto tra i due schieramenti in lizza. Nessuno dei due sembra essere uscito indenne, e meno che mai rafforzato, dalla lunga crisi. Nonostante le molte voci insoddisfatte che si levano da questo o quel settore del Polo della libertà, lo schieramento che per ora sembra aver riportato più danni è quello di centro-sinistra, dove gli sforzi di D'Alema per raggiungere un accordo con Berlusconi sulle riforme costituzionali e su un minimo programma comune di governo sembrano aver indebolito gravemente l'immagine dell'Ulivo e la leadership di Prodi. Si tratta di un effetto paradossale, perché consegue proprio alla scelta di D'Alema di accelerare il cammino verso il centro. Questa scelta del tutto ragionevole ha messo il pds in grave contrasto con l'ala sinistra dello schieramento progressista, ma ha nello stesso cempo indebolito proprio il centro di questo schieramento. Sarebbe ora un grave errore lasciare che il fallimento dell'accordo con il Polo facesse rifluire il pds verso la sinistra. La scelta politica che ha condotto D'Alema a cercare, anche con gravi costi, Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 4 SETTIMA COLONNA

Persone citate: Antonio Maccanico, Berlusconi, D'alema, Prodi