Vertice urgente a Roma sulla Bosnia

Vertice urgente u Roma sulla Bosnia Christopher e la Agnelli hanno fissato per domani una riunione «formato Dayton» Vertice urgente u Roma sulla Bosnia Si torna a sparare sugli autobus a Sarajevo, tre feriti SARAJEVO. Le residue, remote speranze di una pacifica coabitazione tra serbi e musulmani a Sarajevo, sono state spazzate via da una serie di colpi d'arma da fuoco sparati ieri pomeriggio contro un autobus bosniaco che aveva ripreso il collegamento tra quartieri abitati dalle due comunità. Il bilancio della sparatoria avvenuta lungo la linea tra il quartiere di Ilidza (serbo) e quello di Cengic Vila (musulmano) è di tre feriti tra i passeggeri e di un ulteriore grave colpo all'ipotesi di un passaggio indolore alla fase dell'amministrazione bosniaca della città, prevista per il prossimo 19 marzo dagli accoidi di Dayton, mentre l'altra notte una granata aveva colpito una base della Nato a Ilidza, senza provocare vittime. Una conferenza di pace proprio «formato Dayton» sulla Bosnia-Erzegovina, si terrà a Roma domani e sabato: l'annuncio è stato dato ieri sera dal ministro degli Esteri Susanna Agnelli su proposta del segretario di Stato Usa Warren Christopher. Alla riunione parteciperanno anche i presidenti di Bosnia, Croazia e federazione jugoslava. La proposta era arrivata sul telefonino del ministro Agnelli in Israele, dove stava concludendo la sua missione in Medio Oriente a capo della Troika dell'Unione Europea. Dopo un lungo silenzio, Radovan Karadzic ha fatto ritorno sul¬ la scena per condannare con parole di fuoco («Un'altra disgrazia internazionale») la deportazione all'Aia dei due alti ufficiali serbobosniaci, il generale Djordje Djukic e il colonnello Aleksa Krsmanovic. «L'arresto e l'estradizione dei due ufficiali - ha proseguito Karadzic nella sua invettiva pregiudicherà la libertà di movimento tra le regioni controllate dai serbi e quelle sotto la federazione croato-musulmana». Il tribunale dell'Aia ieri ha annunciato per le prossime settimane le prime incriminazioni anche di esponenti musulmani di Bosnia. Il portavoce del ministro degli Esteri bosniaco, ha intanto fatto sapere che le autorità bosniache detengono ancora quattro rnilitari serbi. Il governo americano ha subito sollecitato il presidente bosniaco Izetbegovic a rilasciare i quattro soldati. Le autorità serbo-bosniache hanno invece accusato formalmente tre militari musulmani di crimini di guerra. I tre, agli arresti a Foca, sono sospettati di «aver ucciso fra il '92 e il '94 due civili e due prigionieri di guerra», oltre che di aver partecipato al massacro di 57 serbi nel dicembre '92. [Ansa-Agi] Un autobus a Sarajevo

Persone citate: Agnelli, Aleksa Krsmanovic, Djordje Djukic, Foca, Izetbegovic, Karadzic, Radovan Karadzic, Susanna Agnelli, Warren Christopher