Due pallottole per Maggie di Fabio Galvano

Due pallottole per Maggie Due pallottole per Maggie Avvertimento dell'Ira alla Thatcher L'ULSTER SENZA PACE LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'allarme viene da due proiettili trovati in una cunetta a trenta metri dall'abitazione di Margaret Thatcher. L'Ira, si è subito detto, intende uccidere l'ex primo ministro britannico: i proiettili, infatti, sono di quel tipo con «full metal jacket» di fama vietnamita e successivamente cinematografica, proiettili cioè in cui la pallottola di piombo è rivestita per una maggiore penetrazione da un rivestimento di rame, che l'Ira ha ripetutamente usato per i suoi attentati. I due proiettili, trovati lunedì da uno spazzino nella centralissima ed elegante Chester Square, sono stati consegnati al poliziotto armato che faceva la guardia davanti alla casa della Thatcher. Scotland Yard rifiuta di pronunciarsi, ma un suo portavoce ha dovuto ammettere che «come risultato della bomba dell'Ira, numerosi indirizzi sono stati ispezionati». C'è davvero una minaccia armata contro la «Lady di ferro»? In questi giorni di rinnovata tensione nessun segnale va preso alla leggera. Quando era primo ministro la Thatcher sfuggì, nel 1984, all'attentato dell'Ira che semidistrusse jl Grand Hotel di Brighton. Per anni rimase nel mirino. «La colpiremo anche da pensionata», avevano fatto sapere fonti del clandestino esercito repubblicano. Per questo Scotland Yard non corre rischi; e il rinvenimento dei due proiettili appena tre giorni dopo l'esplosione di Londra - è stato un ammonimento? oppure semplicemente li ha persi qualcuno che teneva d'occhio la casa? - ha indotto a intensificare la protezione di Lady Thatcher, 70 anni, e dei suoi famigliari. Nessuno, infatti, crede che la bomba di venerdì sia destinata a rimanere un episodio isolato. Ieri c'è stato un allarme a Manchester, alla stazione ferroviaria di Piccadilly, rivelatosi poi infondato; ma le misure di sicurezza subito adottate hanno provocato gravi ritardi dei treni, di cui ha risentito il traffico di tutta l'Inghilterra centrale. Mentre Londra decideva di mandare al¬ tri 500 militari a Belfast, per rafforzare la guarnigione rimasta in Ulster, fonti di stampa rivelavano che la polizia è sulla buona strada per identificare i terroristi di venerdì: su una registrazione a circuito chiuso sarebbe catturato l'attimo in cui due uomini - circa 90 minuti prima dell'esplosione - parcheggiavano Mirrar a rivelare la storia dei due proiettili; e nessuno si è sentito finora di smentirla. «Agenti armati già sono di guardia a Lady Thatcher perché resta uno degh' obbiettivi primari dell'Ira», ha dichiarato al giornale un membro del Diplomatic Protection Group, il reparto responsabile per la sicurezza di diplomatici e personalità politiche: «La scoperta di quei proiettili è preoccupante perché sono munizione tipica da attentati. Il luogo dove sono stati trovati, poi, è a distanza ideale di fuoco dalla porta di casa della Thatcher». Un esperto militare, il capitano Nick Hoareau, ha precisato che i «full metal jacket» sono l'ideale per uso in spazi ristretti. «La maggior parte delle forze di sicurezza compresi i reparti specializzati dell'esercito - ha spiegato - ne sono dotati e anche l'Ira li usa da anni. La loro efficacia garantisce interventi rapidi e conclusivi. Possono poi essere usati con vari tipi d'arma: mitragliette come l'Uzi Automatic e la Heckler and Koch MP5, ma anche pistole come la Browning calibro 9. Sono tutte armi che, in vari momenti, sono state usate dai terroristi». La dotazione di quei proiettili nei reparti dell'esercito, ha affermato, è strettamente controllata: «Purtroppo, però, il mondo del terrorismo non sembra avere problemi a procurarsene». Fabio Galvano sotto la metropolitana soprelevata il camioncino con il carico mortale. Ma in queste ore, a parte i rinnovati sforzi politici di Londra e Dublino per trovare una soluzione alla crisi e non perdere il treno della pace, è la vicenda della Thatcher a incuriosire e indignare gli inglesi. E' stato il Daily

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