l'Eta uccide un altro uomo di Gonzàlez

Ancora sangue a Madrid Tre colpi per l'ex presidente della Corte Costituzionale nel suo studio all'università Età uccide un altro uomo di Gonzàlez Ancora sangue a Madrid MADRID. Porta la firma del terrorismo basco l'attentato che ieri mattina è costato la vita all'ex presidente della Corte Costituzionale spagnola Francisco Tomas y Valiente: un giovane di media statura e con capigliatura folta e riccia è entrato nello studio del giurista alla Facoltà di legge dell'Università autonoma di Madrid, gli ha spianato contro una pistola e gli ha scaricato tre colpi alla testa, prima di fuggire. Il docente è spirato sul posto. Sul pavimento la polizia ha ritrovato tre cartucce di un tipo di pallottole impiegate abitualmente dagli uomini dell'Età, l'organizzazione clandestina che rivendica l'indipendenza dei Paesi baschi del Nord della Spagna e che ha adottato il terrorismo come metodo di lotta. Tomas y Valiente, 63 anni, era considerato tra i padri della Corte Costituzionale spagnola (entrò a farvi parte come giudice fin dalla sua creazione nel 1980 e ne fu il presidente dal 1986 al 1992). Politicamente era vicino al partito socialista e al suo leader, il primo ministro Felipe Gonzàlez. La sua uccisione giunge alla vigilia delle elezioni generali del 3 marzo. Il partito al governo sembra essere il bersaglio favorito dell'Età in questi tempi: otto giorni fa i terroristi hanno assassinato un noto dirigente socialista, Fernando Mugica Herzog, avvocato, abbattuto a colpi di pistola in strada davanti al suo studio legale a San Sebastian, nei Paesi Baschi. Tomas y Valiente stava parlando al telefono, quando ha fatto irruzione'il terrorista che gli ha sparato a bruciapelo. La polizia ritiene anche di conoscere il nome dell'assassino, che ha agito a volto scoperto ed è stato visto fuggire da diversi testimoni che l'hanno identificato in Jon Bienzobas Arreche, di 25 anni, membro della cellula madritena dell'Età. Bienzobas è uno dei sei terroristi dell'Età le cui fotografie sono state diffuse alla fine di gennaio dal ministero della Giustizia. L'uomo, nella fuga, ha minacciato con la pistola diversi studenti e professori e si è infilato in un ascensore noto solo a chi ha più familiarità con l'edificio della facoltà. Qualche tempo dopo l'attentato è saltata in aria senza provocare danni alle persone un'auto parcheggiata in una strada di periferia della borgata di Fuencarral, poco lontano dallla strada principale che porta all'Universitn autonoma: secondo gli inquirenti, probabilmente si tratta della vettura con cui è fuggito l'assassino. Il rumore degli spari ha fatto correre nell'ufficio del docente studenti e professori che l'hanno trasportato a braccia nel garage dell'edificio pensando di correre all'ospedale, m? si sono accorti che non c'era più nulla da fare: un proiettile gli era penetrato dalla guancia e uscito dall'orecchio sul lato opposto. Il primo ministro spagnolo Felipe Gonzàlez ha espresso «rabbia, dolore, tristezza» per l'assassinio di Francisco Tamas y Valiente, che era suo amico personale, come lo era Fernando Mugica. Le reazioni di politici, giuristi e commentatori sottolineano che, al di là della relazione personale che Tamas y Valiente aveva con Gonzàlez, l'attentato di ieri assume il preciso carattere di un attacco alle istituzioni e alla democrazia: Tomas y Valiente era considerato un simbolo dello Stato di Diritto. Gonzàlez, dopo essersi recato all'Istituto di Medicina Legale preso il quale è in corso l'autopsia, ha chiesto a tutti gli spagnoli «di aiutarci a mettere fine al terrorismo dell'Età». Anche il leader del partito popolare José Maria Aznar ha pronunciato quasi le stesse parole: «Tutto questo deve finire», aggiungendo che i terroristi «non riusciranno a raggiungere il loro obiettivo, non riusciranno neanche con la provocazione a rovinare i sentimenti di amore e vicinanza dell'insieme degli spagnoli per i Paesi Baschi, che loro dicono di voler liberare ma invece non fanno che torturare, soggiogare e impoverire». Aznar ha pronunciato queste parole mentre partecipava alla commemorazione di Gregorio Ordonez, il dirigente basco del pp che fu assassinato dall'Età nel gennaio del 1995, una azione che segnalò il cambiamento di strategia dell'organizzazione terrorista e il lancio di una ondata di attentati contro esponenti politici. Lo stesso Aznar uscì miracolosamente illeso da un attentato dell'Età: il 19 aprile dello scorso anno l'Età aveva piazzato una autobomba sul percorso che doveva compiere l'auto di Aznar e la fece detonare al momento giusto: solo la blindatura dell'auto salvò la vita del leader popolare. [Agi] Il premier: spagnoli aiutatemi Otto giorni fa era toccato a un altro suo amico A destra terroristi dell'Età A sinistra la vittima Francisco Tomas y Valiente

Luoghi citati: Madrid, Paesi Baschi, San Sebastian, Spagna