Cassese burocrazia tempo di rivoluzione
«Pubblica amministrazione da riformare» «Pubblica amministrazione da riformare» Cassese: burocrazia tempo di rivoluzione ROMA. «Ora che anche i braccianti del Tavoliere e gli scugnizzi napoletani sanno tutto di semi-presidenzialismo alla francese e parlamentarismo all'inglese, sarebbe bene che anche le riforme dell'amministrazione pubblica fossero al centro dell'attenzione del Paese». Il professore Sabino Casse.*e, guru della rivoluzione burocratica e già ministro alla Funzione pubblica nei governi Amato e Ciampi, torna alla carica. L'occasione è la presentazione a palazzo Giustiniani del volume «Riformare la pubblica amministrazione», pubblicato dalla Fondazione Giovanni Agnelli nell'ambito di un più ampio progetto di ricerca sul tema del federalismo.. Dice Cassese: «La riforma costituzionale di cui tanto si parla è necessaria, certo, ma non è sufficiente per far funzionare la macchina dello Stato. Un governo stabile non è un bene di per sé: produce un bene. Che può essere assicurato solo attraverso una profonda riforma dell'amministrazione pachidermica che esiste in Italia. Ormai abbiamo un'amministrazione che decide cento ma fornisce meno di dieci. E' uno Stato che ha praticamente dato forfait». Ci sono almeno due motivi, aggiunge Cassese, che rendono la riforma particolarmente urgente. Il primo è che solo rendendo l'amministrazione pubblica più snella ed efficiente si potrà arrivare ad un vero risanamento dei conti dello Stato. Il secondo è che più il tempo passa e più nascono «surrogati» leciti e meno leciti che si sostituiscono allo Stato. Cassese è l'emblema di quella Domenico Fisic lla breve stagione di riforme durante i governi Amato e Ciampi in cui furono gettate le basi di una più moderna ed efficiente macchina burocratica. Le cause di quell'insolita «primavera» le ha ricordate ieri Bruno Dente, curatore del volume della Fondazione Agnelli: «Il vuoto politico in cui si trovarono ad operare quei governi e l'emergenza finanziaria». Ma quella avviata da Cassese è rimasta una transizione incompiuta. Come portarla a compimento? Non tutti sono d'accordo con Cassese, il quale punta sostanzialmente a riformare e a migliorare il modello esistente. Domenico Fisichella, intellettuale di punta di Alleanza nazionale e già ministro dei Beni culturali nel governo Berlusconi, si chiede se «il problema della riforma della nostra amministrazione pubblica non sia ormai quasi insolvibile. E dunque mi chiedo se potremo renderlo solvibile per vie interne». In altre parole: Fisichella propone un intervento drastico, che solo un governo forte può attuare. Riforma dell'amministrazione e riforma della Costituzione non possono essere considerate separatamente. Ancora più lontano si spinge Franco Bassanini, costituzionalista del pds, il quale mette in discussione l'intero modello della nostra ainministrazione e propone, in un'ottica federalista, di guardare «ad altri Paesi, nei quali si privilegia molto di più la flessibilità, la diversità e il decentramento delle responsabilità rispetto al sistema che abbiamo», [a. d. r.] Domenico Fisichella
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