Minimo a chi spetta

2.. 2.. Lunedì 12 Febbraio 1996 tuttosoldì LA STAMPA PENSIONI Dal '93 sono cambiate più volte le regole per gli aumenti agli assegni più bassi. Così, se varia Vanno di fine lavoro, varia pure il trattamento Minimo, a chi spetta INTEGRAZIONE al minimo. Un concetto per molte persone oscuro, anche se ricorre con notevole frequenza. Quando un assicurato raggiunge i requisiti d'età per un determinato trattamento pensionistico e i contributi versati fanno maturare un importo di modesta entità, interviene lo Stato a integrare la pensione, sempre che il pensionato non possieda redditi al di sopra dei limiti previsti dalla legge. UN ESEMPIO Per capire meglio facciamo un esempio: un soggetto che matura, con i contributi versati, una pensione di lire 200.000, se non possiede redditi avrà diritto all'integrazione al trattamento minimo, pari, per il '96, a lire 659.050; se invece possiede redditi compresi entro certe fasce potrà aver diritto a una integrazione parziale. Come detto, in questi ultimi anni i limiti di reddito per aver diritto all'integrazione della pensione sono cambiati continuamente, anche perché è entrato in scena il reddito del coniuge che prima (fino al '93), non veniva considerato. Per fare maggiore chiarezza, vediamo come si è evoluta la situazione dal '93 a oggi. ANNO 1993 Con,la riforma Amato, era stato introdotto l'obbligo di considerare anche il reddito del coniuge per aver diritto all'integrazione; la legge finanziaria del '94, n. 537/93, dopo le proteste dei pensionati aveva stabilito nuovamente l'esclusione dei redditi del coniuge. Quindi, per le pensioni con decorrenza nell'anno 1993 l'integrazione al minimo spetta nel caso in cui il pensionato non possegga redditi propri (senza considerare il reddito del coniuge) per un importo superiore a due volte l'ammontare annuo del trattamento minimo del fondo pensioni lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a tredici volte l'importo mensile in vigore al 1° gennaio di ciascun anno. ANNO 1994 Le cose cambiano nel '94, in quanto da questo anno si tengono ANNO PENSIONATO DIPARTENZA SOLO 1993 15.021.500 PENSIONATO CONIUGATO NON SI TIENE CONTO DEL REDDITO DSL CONIUGE 1994 15.661.100 39.152.750 1995 16.287.700 1996 17.135.300 32.575.400 in considerazione anche i redditi del coniuge del pensionato. In particolare, per le pensioni con decorrenza nel '94, l'integrazione spetta nel caso in cui il pensionato non possegga redditi propri per un importo superiore a due volte l'ammontare annuo del trattamento minimo, ovvero nel caso in cui l'importo dei redditi del pensionato cumulati con quelli del coniuge non sia superiore a cinque volte lo stesso trattamento minimo. C'è da dire che il limite di cinque volte il minimo era previsto come eccezione per il '94, in quanto dal '95 il limite di reddito cumulato doveva tornare a 3 volte, come introdotto dalla Riforma Amato. A PARTIRE DAL '95 La riforma Dirà ha nuovamente cambiato il limite di reddito, lasciando quello del pensionato a due volte il minimo, mentre ha portato a 4 volte il minimo il limite di reddito cumulato. E' da rilevare che si può aver diritto all'integrazione, oltre che totalmente, anche solo parzialmente. REDDITI BASSI Nel caso in cui il reddito del pensionato, sia esso solo o coniugato, risulti inferiore ai limiti previsti dalla legge, l'integrazione sarà corrisposta in modo che non comporti il superamento degli stessi limiti. Facciamo un esempio: se una pensionata, non coniugata, possiede un reddito di lire 13.000.000 per il 1995, avrà diritto ad una integrazione sulla pensione fino a lire 3.287.700, cioè la rimanenza dell'importo per giungere dal suo reddito (13.000.000 di lire) al limite previsto per il 1995 (lire 16.287.700). Ivan limiti reddituali, personali e cumulati con il coniuge, sono riportati in tabella. ESCLUSIONI Dall'insieme dei redditi da considerare per l'integrazione, sono esclusi: — il reddito della casa di abitazione — l'importo della pensione da integrare al minimo — le competenze arretrate soggette a tassazione separata — i trattamenti di fine rapporto comunque denominati e le relative anticipazioni. SISTEMA CONTRIBUTIVO Tutto ciò di cui abbiamo parlato finora non interesserà le nuove pensioni. Infatti la Riforma Dini ha previsto che alle.pensioni liquidate nel sistema contributivo non saranno applicate le regole per l'integrazione al minimo, cioè si avrà diritto alla pensione che risulterà dai contributi versati. Aldo Forte SE A PAOARE E* IL TESORO \

Persone citate: Aldo Forte, Dini