DA KIESLOWSKIA MORANDI

PAROLE & NOTE PAROLE & NOTE DA KIESLOWSKIA MORANDI 7/ regista all'Auditorium Rai Gianni va al Piccolo Regio UE tavole rotonde per «Parole e note», la manifestazione promossa dall'assessorato per le Risorse culturali della città di Torino che, in onore del centenario del cinema, indaga quest'anno sui segreti delle colonne sonore. Il primo appuntamento è venerdì 9 alle 18, all'Auditorium. Titolo: «Lavori in corso. Il cinema europeo ama la musica? Il caso Kieslowski». A parte la domanda retorica, sospesa fra l'accademico e il salottiero, il principale motivo d'interesse risiede nella presenza di un ospite d'eccezione: quel Krzysztof Kieslowski, il cui sodalizio con il musicista Zbigniew Preisner costituisce un caso esemplare a proposito del quale si interrogheranno gli altri partecipanti al convegno (Barbara Lanati, Ermanno Comuzio, Sergio Toffetti). L'incontro fra il regista e il musicista risale all'epoca di «Senza fine», il controverso film del 1984, cui fecero seguito l'intera serie del «Decalogo» e di «Tre colori: Blu, Bianco e Rosso». Non una folgorazione ma, come scrive Comuzio, «un incontro importante e duraturo, tanto che non è possibile, trattando dei risultati, distinguere nettamente gli apporti». Caso assai raro di musicista che non fa mai la voce grossa, Preisner preferischg «aderire alle singole situaziom filmi¬ che mettendone in rilievo dall'interno i significati tragici, drammatici, ironici, sarcastici, senza ricorre ai colori facili, ai contrappunti solenni, ai diritti della "grande linea" del discorso musicale». Un connubio intenso e produttivo, che ne evoca numerosi altri, altrettanto famosi ancorché diversamente connotati: Fellini e Rota, Hitchcock e Bernard Herrman, Ejzenstejn e Prokoviev. L'altro appuntamento è per le 18,30 di lunedi 12, al Piccolo Regio. Gianni Morandi, Red Ronnie e Gabriele Ferraris (assente per gravi motivi personali Caterina Caselli, che aveva aderito all'iniziativa) discuteranno di «Mandati dalla mamma: i musicarelli fra Elvis Presley e il boom economico». Cioè, di quel fenomeno popolare, tipico del cinema italiano degli Anni 60, che vide 0 successo di un numero considerevole di film interpretati da cantanti famosi (Morandi e Caselli in primis, ma anche Al Bano, Rita Pavone, Little Tony, Gigliola Cinquetti, Betty Curtis). FUm in molti casi direttamente tratti o ispirati da canzoni ch'erano finite nella hit parade di quegli anni. Risposta nostrana all'influenza del rock americano e dei film derivati (da qui il riferimento a Elvis Presley), i musicarelli furono da un lato il prodotto di un rinnovamento dell'industria

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