In scena Bruno Gambarotta e il Théàtre Espace Imaginaire di Bruno Gambarotta
STORIE DELIA NOSTRA CITTA' ERBA STORIE DELIA NOSTRA CITTA' In scena Bruno Gambarotta e il Théàtre Espace Imaginaire AMA schermirsi dicendo che è soltanto un gioco tra amici, un passatempo da pensionato. E lo fa con quella tendenza, tipicamente subalpina, a minimizzare ogni successo, come se non lo si meritasse. Eppure Bruno Gambarotta riscuote a teatro un notevole consenso. Sin dal primo felice debutto ad Asti Teatro, e ancora nei ruoli «cammeo» nella Compagnia Comica Piemontese, a fianco delle Sorelle Suburbe, nei panni dei personaggi scritti da Campanile: insomma, sempre. Sarà così anche per questa nuova produzione targata Torino Spettacoli, in scena al Teatro Erba da martedì 13 a domenica 25 febbraio. Si in- .1 destra Bruno Gambarotta (/ai salto Esther Mollo clie firma la regia di Storie di città Nel disegno in basso la locandina dello spettacolo all'Alfieri ' titola «Storie di città» e nasce dalla fortunata rubrica che lo stesso Gambarotta redige su questo inserto. Dai gustosi racconti di vita torinese, dalle riflessioni sui vizi e le virtù della stirpe sabauda, è nato dunque uno spettacolo che non propone soltanto piccole storie quotidiane, ma piuttosto ricrea grazie ad esse, una trama di memorie, atmosfere, suoni e ritmi che della città raccontano l'anima più autentica. Lo spettacolo si avvale inoltre deUa collaborazione di tre mimi del Théàtre Espace Imaginaire di Parigi, tra i quali compare la torinese Esther Mollo cui è stata affidata anche la regia della messa in scena. «L'idea di base racconta - è quella di creare una specie di città ideale, una città da cartone animato raccontata con il linguaggio gestuale dei mimi della mia compagnia: Bruno interviene in questo contesto, raccontando squarci di vita quotidiana passati sotto la lente d'ingrandimento della sua ben nota ironia». Le repliche dello spettacolo prevedono sabato 17 e domenica 18 febbraio una variazione d'orario: sabato alle 21 si svolgerà normalmente una prima rappresentazione, al termine della quale, a partire dalle 23, è previsto un rinfresco per il Veglione Teatrale di Carnevale in maschera. A mezzanotte s'inizierà il secondo spettacolo. Domenica, al posto della consueta replica pomeridiana, vi sarà quella serale alle 21. [m. bo.] IO, MIMO ALLE PRIME ARMI L'idea di ricavare uno spettacolo dalla rubrica «Storie di città» non è mia ma dell'impresario, l'architetto Mesturino, il quale mi ha fatto conoscere Esther Mollo, una giovane torinese espatriata a Parigi e il suo incantevole Théàtre Espace Imaginaire». Se qualcuno m'avesse detto che un giorno mi sarei ritrovato ad agire su un palcoscenico con dei mimi, l'avrei preso per matto. Invece è successo, anche se bisogna dire che questi sono mimi molto speciali che raccontano con il corpo storie tenere e buffe. Anch'io racconto - con le parole - storie che cercano di essere divertenti, ma tanto loro sono eleganti, aerei, esatti e rigorosi, tanto io sono approssimativo, goffo, impreciso e umorale. Il primitivo progetto prevedeva una semplice alternanza: io avrei dovuto dire i miei racconti e loro dar vita ai quadri mimati. Poi fin dalle prime prove si è visto che il tutto risultava troppo schematico e inerte. Così, un passo dopo l'altro, sono stato tirato dentro e adesso interagisco, sia pure marginalmente, con Esther, Fabio e Sophie. Non è vera la voce che alcuni invidiosi hanno messo in giro, che io farei lo spazzolino da denti e lo scolpaste; la verità è che, come mimo alle prime anni, mi lasciano fare solo la mongolfiera, la pentola a pressione e il boiler. La trama dello spettacolo è semplice e lineare, è il racconto di una giornata di chi vive in città e talvolta sogna di essere altrove, a partire dalla sveglia e dalla lettura del quotidiano fino alla balera e al ricordo di coloro che dalla città se ne sono andati. Pippo Baudo si è detto molto preoccupato del fatto che andiamo in scena nelle sere in cui va in onda il Festival di Sanremo. Credimi, Pippo: non l'abbiamo fatto apposta. Bruno Gambarotta
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