Cavallerizzo nuova protesta

Le 60 famiglie di via Verdi: ripresi i lavori senza avvertirci Cavalierino, nuova protesta Le 60 famiglie di via Verdi: ripresi i lavori senza avvertirci Gli inquilini ritornano in strada Per gli inquilini della Cavallerizza suona come una beffa, l'ennesima presa in giro. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il pericolo corso l'altra sera: un tubo rotto da un escavatore ha saturato di gas le cantine, rischiando di far saltare una delle palazzine abitate. Dopo la polemica estiva per le serate organizzate dal Comune, le 60 famiglie che vivono nel complesso di via Verdi 7/9 riaprono il contenzioso. Questa volta per le ruspe e gli escavatori che sono arrivati senza preavviso nell'edificio demaniale. Scopo: rifare la pavimentazione del cortile interno. Uno dei tanti cantieri autorizzati da Palazzo di Città in vista del vertice europeo di marzo. «Ma noi non ne sapevamo nulla - dicono in coro gli inquilini, che ieri pomeriggio per protesta sono scesi nel cortile dove sono in corso i lavori -. Hanno appeso i cartelli lo stesso giorno in cui hanno cominciato, il 6 febbraio. Sono arrivati, hanno spaccato tutto. Eppure i cortili interni sono di pertinenza Idei fabbricati, ma nessuno di noi è stato interpellato. Non sappiamo ancora adesso quale sarà il risultato a lavori ultimati, come del resto ignoriamo quale sia il collegamento tra la Cavallerizza e il vertice europeo. Avanzavano dei soldi? Si potevano spendere meglio». E ricordano che dal 1979 come denunciato in un esposto già inviato ajla Procura chiedevano la sostituzione delle tubature fatiscenti dell'acqua e del gasi «Sarà un caso che si siano ricordati soltanto adesso? - si chiede An- drea Mascetti, 48 anni -. Anzi, a dire il vero, l'impresa stava già ricoprendo tutto con la ghiaia: abbiamo dovuto ricordarlo noi con l'esposto che c'erano le tubature da sostituire». Ma ciò che ha scatenato la reazione degli inquilini è stato l'episodio di lunedì sera. «Sono sceso per caso nelle cantine - racconta Biagio Romano, 41 anni - e mi sono accorto che l'ambiente era saturo di gas. Ho subito capito che se avessi acceso la luce sarebbe esploso l'edificio. Nel pomeriggio, durante gli scavi, una ruspa del cantiere aveva spaccato un tubo. Abbiamo corso un bel rischio». I tecnici dell'Italgas sono intervenuti sul posto e ora tengono d'occhio il buco nella condotta, rattoppato alla meglio. Nel frattempo, gli operai dell'impresa «Carpegna e Sabbatini» stanno proseguendo i lavori. «Altro che pavimentazione commenta Gabriella Palazzin, portavoce degli inquilini -, il recupero dovrebbe essere fatto per gli edifici interni della Cavallerizza. Perché il cortile interessa e gli infissi che cadono a pezzi no? Da anni chiediamo che il Comune si occupi di noi. E adesso, perché c'è una conferenza, gli operai arrivano dalla sera al mattino senza che nessuno ci informi. Poi torna tutto come prima. Almeno ci avessero detto che saremmo rimasti senza acqua e gas». La loro protesta è proseguita, pacifica, per tutto il pomeriggio accanto agli operai. Con un occhio alla tubatura che adesso aspetta di essere sostituita. — : g&fc Giacomo Bramante «La rottura di un tubo ha saturato le cantine di gas: «Potevamo saltare con tutto il palazzo» La protesta degli abitanti di via Verdi interessati dai lavori del Comune

Persone citate: Gabriella Palazzin, Giacomo Bramante, Mascetti, Sabbatini