I testimoni l'ha uccisa lui

j OH SÌ". I testimoni: l'ha uccisa lui Accusa e difesa subito ai ferri corti nel processo contro l'imputato Francesco Buonanese Scontro in assise sul delitto della lucciola IL CASO COLPEVOL1STI E INNOCENTISTI j OH SÌ". CMera la folla dei grandi appuntamenti ieri in assise all'apertura del processo contro Francesco Buonanese, il giovane accusato di aver ucciso nel gennaio '95, con una coltellata alla gola, la giovane prostituta Maria Augello, davanti ad un garage di via Rattazzi. Parenti dell'imputato, famigliari della vittima e un'intera scolaresca che non ha perso una battuta dell'udienza. Che è stata all'altezza delle aspettative. Il pm Giuseppe Ferrando ha riassunto la vicenda. E ha elencato le frecce al suo arco. Maria Augello, 20 anni, una vita sbandata per la droga, è uccisa con una coltellata alla gola la notte tra il 28 e il 29 gennaio. L'arma (con manico celeste lavorato con incisioni di madreperla) viene trovata sotto un'auto dal portiere dell'hotel Gogol di via Guarini che la getta in un cassonetto. Appartiene al Buonanese? Lui nega: «Mai avuto coltelli in casa mia». Ma un'ex amica che ha avuto con lui uno scontro non solo verbale, Rosa Simpatico, prima nega tutto, poi confida ad un conoscente: «E' il suo coltello». Buonanese deve rispondere anche di sequestro della Simpatico, un episodio accaduto qualche settimana prima del delitto Augello. L'alibi. Piuttosto fumoso. Buonanese ha sempre detto che quella sera era a casa, a smaltire i postumi di un'overdose. E i famigliari hanno confermato. Ma un teste dice di averlo visto dalle parti di Porta Nuova nel pomeriggio assieme alla Augel¬ lo, un altro racconta di essere passato a casa sua e di non averlo trovato. E infine, un teste racconta: «Un amico di Buonanese mi ha detto:"Francesco si è sfogato con me, mi ha confidato di aver ucciso una ragazza». Basta per condannare? No, hanno risposto i difensori Gianaria e Ciaramella. E hanno elencato le «prove a discarico». L'esame del Dna sullo sperma trovato sul luogo del delitto è stato favorevole all'imputato. Anche il sangue sulla sua camicia non è della vittima. E infine il rossetto individuato sui suoi pantaloni non era del tipo usato dalla ragazza uccisa mentre aveva un rapporto orale con il suo assassino. E ancora. Sul coltello, si vede bene nella foto mostrata in aula, c'è un capello, lungo, presumibilmente di donna. I difensori hanno chiesto che venga sottoposto a perizia. Con Buonanese è processato anche l'amico Lino Poletti (difeso dall'avvocato Monica Muri) accusato di favoreggiamento, per averlo aiutato a sviare le indagini. E in apertura d'udienza il padre della vittima, Alessandro Augello, ha chièsto di costituirsi parte civile. «Non ho i soldi per pagare l'avvocato» ha spiegato al presidente Romano Pettenati. Che ha nominato l'avvocato Maria Grazia Cavallo, come difensore di parte civile con il patrocinio gratuito. Ma perché è stata uccisa Maria Augello? E' uno dei misteri di questa storia. Forse l'assassino non voleva neppure ucciderla, forse un gioco si è trasformato in un dramma. L'ipotesi di un delitto preterintenziona le, di una fatalità è stato adombrato dallo stesso pm: «La ragazza non è stata sgozzata. Non c'è stato un fendente deriso alla gola. La punta dell'arma ha in ciso la carotide, ma non occor reva una forte pressione». Sono stati sentiti alcuni testi e poi il processo è slittato a martedì prossimo. I difensori: il sangue sulla sua camicia non è della vittima Qui a fianco Francesco Buonanese in manette frai carabinieri A sinistra Maria Augello la ragazza assassinata