I truffatori si commuovono in aula di Ezio Mascarino

Processati, hanno sentito i racconti delle donne che avevano raggirato. e si sono pentiti I truffatori si commuovono in aula Processati, hanno sentito i racconti delle donne che avevano raggirato. e si sono pentiti E restituiscono 134 milioni Truffatori, sì. Ma gentiluomini. Erano stati arrestati nel giugno di due anni fa. Professionisti delle truffe all'americana. Quelle rese celebri da Totò e De Filippo: il filantropo, il conoscente, il notaio, l'americano. Decine di bidoni a persone anziane. Ma i quattro l'altra mattina, nella piccola aula di pretura, sentendo quei racconti, donne che piangevano parlando dei loro soldi, risparmi di una vita, andati in fumo, si sono commossi. Hanno deciso di restituire quanto avevano portato via con il raggiro. Un piccolo tesoro: centotrentaquattro milioni. E tutti, pretore, avvocati, pubblico ministero, si sono trovati coinvolti in un insolito e confuso clima di festa. I quattro imputati hanno staccato e compilato un pacco di assegni: cinque, sei, otto, dodici milioni. Poi li hanno consegnati alle «parti lese», cioè le loro vittime. Ventuno distinte signore dai capelli bianchi che avevano riconosciuto i quattro dalle foto pubblicate, dopo il loro arresto, da La Stampa. La consegna degli assegni tra sorrisi, ringraziamenti, anche strette di mano. Poi, la legge è legge, è seguita la sentenza. E la condanna. I quattro con il loro gesto hanno evitato il carcere ottenendo il minimo della pena. Per tutti, 67 giorni di reclusione. Sostituiti da una multa. Cinque milioni e 25 mila lire: cioè 75 mila lire al giorno, quanto «valgo- no», per legge, ventiquattro ore di galera. Storia di pretura, piazza IV Marzo, dove si vivono frammenti di anonima vita quotidiana. Litigi tra vicini, coniugi e amanti. Accanto a truffe, piccoli e grandi raggiri, maghi, guaritori, falsi preti, sortilegi. Ma le vicende raccontate l'altra mattina nell'aula L della pretura erano storie amare. Ventuno donne, ventuno truffe. Gli imputati: Stefano Torre, 56 anni, il fratello Mario, 55, Michele Grande, 40 e Carlo Cagnoli, 49. Tutti difesi dall'avvocato Fiorella Pastore. E ogni donna ha raccontato la propria storia. La signora Anna, 62 anni, ha detto di essere stata fermata all'uscita dal Camposanto: «Avevo portato i fiori sulla tomba di mio marito. Erano in due, mi hann.o presa per braccio, mi hanno riempito la testa di parole, ho dato loro tutti i miei soldi che avevo. Sì signor giudice, sono proprio quei quattro sul banco degli imputati». Nonna Adele, 82 anni, ha detto piangendo che era stata avvicinata tra le bancarelle del mercato di corso Vercelli: «Cercavano un famoso chirurgo. Mi hanno ubriacata di parole, poi accompagnata in banca. Ho ritirato i miei risparmi, dodici milioni. E li ho dati a loro, sì, quei signori lì». Poi è toccato rivivere quei momenti alla signora Teresa, poi a Marianna, poi a Monica. E così via. Storie sempre uguali. La banda avvicinava la vittima. «Sono un cardiochirurgo francese. Devo consegnare cinquecento milioni alla associazione per la lotta al cancro. E' stato l'ultimo desiderio di mio padre, sul letto di morte». La signora è ubriacata di parole. Interviene il complice: «Sì, conosco il presidente dell'associazione». Poi era come un vortice. Tutto correva veloce, senza più scampo. La donna credeva di fare un'opera di bene, doveva dare garanzie, era portata in banca, ritirava i risparmi, si doveva an¬ dare da un notaio, per il contratto. Ma serviva una marca da bollo. E mentre la signora entrava in una tabaccheria, la banda fuggiva con i soldi. E quando si scopriva la truffa, il bidone, era oramai tardi. Ma, almeno per la signora Anna, nonna Adele e diciannove altre donne, tutte .con i capelli bianchi, è storia finita bene. Con l'incredibile restituzione del denaro. E l'affettuoso invito del pretore Girolami e del pm Dodero a non più fidarsi degli sconosciuti incontrati per strada. Potrebbero ancora essere truffatori. Ezio Mascarino Qui a fianco Mario Torre A destra Carlo Cagnoli Qui a fianco Stefano Torre A sinistra Michele Grande

Luoghi citati: Camposanto