Gli uomini-jet perdono la bussola

Mondiali di sci, dalla gioia alla delusione: il superG a Skaardal, Fattori 8° Gli uomini-jet perdono la bussola Mondiali di sci, dalla gioia alla delusione: il superG a Skaardal, Fattori 8° Tomba accolto a pomodori in faccia? SIERRA NEVADA DAL NOSTRO INVIATO Dalle risate ai pianti, dalla baldoria al lutto. Così va l'Italia dello sci. Lunedì il trionfo di Isolde, la regina del superG, ieri il tonfo dei ragazzi della pattuglia acrobatica, che avevano promesso di spaccare il mondo e invece si sono ritrovati con le ossa rotte. In senso metaforico, si capisce. E così nello spazio di un giorno il clima è cambiato radicalmente. Dal sorriso radioso di Isolde, dalla gioia, dalla gran festa che ha celebrato il primo oro mondiale, siamo passati ai volti segnati di delusione e di rabbia dei ragazzi del superG. Il migliore è stato Fattori, ottavo. E Runggaldier ha detto: «E' stata una disfatta: un risultato inaspettato e inspiegabile». E c'è anche tensione per Tomba, quelle sue dichiarazioni sulla Spagna non sono proprio andate giù. Contro Alberto, all'arrivo del superG, è stato esposto uno striscione: la polizia l'ha fatto subito rimuovere, però il clima non è certo rassicurante. Anche perché qualcuno, fra i tifosi, ha detto chiaramente: «Lo accoglieremo a pomodori in faccia». Andiamo bene. Meglio cominciare, comunque, dalle cose belle. Lunedì sera, a Casa Modena, Isolde Kostner ha ballato e cantato fino al tocco. Era in minigonna blu e calze nere e ha fatto la doccia di champagne. Ha cantato «Vita spericolata» di Vasco Rossi, guarda un po', e «La mia storia fra le dita» di Gianluca Grigliarli. Nella danza se l'è cavata bene, elegante e leggera. Poi, quando tutti avevano la voce reca e gli occhi lucidi per le troppe bottiglie, Isi è andata a fare le due in discoteca. «E' stata la giornata più bella della mia vita. Chissà se potrò riviverla di nuovo: forse mai, forse altre volte, ma poche», ha detto la campionessa tutta d'oro. La giornata più bella e anche più ricca: il premio federale per la medaglia d'oro, per la cronaca, è di 30 milioni, cui bisogna aggiungere i soldini del Coni e degli sponsor. Facciamo un centinaio di milioni. Smessi gli abiti della festa, nei quali in verità non si sentiva affatto impacciata, ieri Isolde ha indossato di nuovo tuta e scarponi per disputare una prova di libera su percorso accorciato per via delle nuvole che abbracciavano la cima della montagna. E' stata sesta, niente male dopo una notte di baldoria. «La pista mi piace: vorrei fare una doppietta» ha detto. «E non mi sento nemmeno stanca». Comunque l'attende una settimana di fuoco. Oggi e domani ancora prove, venerdì discesa della combinata, sabato prove, domenica discesa,- lunedì slalom della combinata. E giovedì il gigante con Deborah Compagnoni, le due primedonne insieme sul palcoscenico mondiale. «Abbiamo studiato una tabella .a maggio con obiettivo Sierra Nevada», ha detto Valerio Ghirardi, il tecnico di Isi. Una tabella che prevedeva fra l'altro 13 giorni di vacanza ad Alassio nel periodo natalizio e risultati diciamo così propiziatori in vista del Mundial. Tutto è filato liscio, finora, e forse il bello deve ancora venire. Le lodi si sprecano. Ghirardi, per esempio, ha spiegato le qualità di Isi, che noi elenchiamo in sintesi: serietà, disciplina, volontà, semplicità, educazione. E grande feeling con la neve, naturalmente. Quello che ieri, mettiamola così, è mancato ai giovanotti di Alberto Guidoni. La pista era troppo facile e gli arbitri della Fis, timorosi dopo aver visto il volo per fortuna finito bene di Isolde, hanno deciso di arretrare di tre metri il dente sul salto di Jeronimo, l'unico punto spettacolare del percorso. E poi le porte erano poco angolate e la neve, non ancora ammorbidita dal sole, ha favorito i primi a partire. Anche se a vincere è stato Atle Skaardal, numero 12. Ma lui non ha sbagliato niente. Secondo e terzo sono arrivati invece Jaerbyn e Aamodt, rispettivamente 1° e 4° al cancelletto, due atleti scartati dai pronostici della vigilia. I nostri eroi, abbiamo detto, hanno perso la bussola. E stando a quel che ha detto Ferathoner, 19° e ultimo degli azzurri, una delusione, nessuno di questa gara ci ha capito niente. «Non sapevo se bisognava attaccare o scivolare» ha spiegato Werner scrollando la testa. E Runghi ha aggiunto: «Sogna¬ vo una medaglia ma dal salto in giù gli sci sbattevano troppo e non riuscivo a guidarli». Gli sci, fra l'altro, erano gli stessi di Skaardal e Isolde, dunque nessun lamento per i materiali. «Sono andato male perché ho sciato troppo bene» ha spiegato invece Ghedina. Voleva dure, con un paradosso, che si è comportato come una specie di maestro perché aveva gli sci veloci e temeva, parole sue, che gli scappasse la linea. Amareggiato anche Fattori, il meno peggio dei nostri: «Ai Mondiali c'è solo la medaglia, il resto non conta nulla. Non sono contento». Nessuno è contento, se è per questo. Come ha detto Runghi, è stata una disfatta. I processi sono prematuri, aspettiamo la discesa, hanno cantato in coro i tecnici azzurri, però qualche colpa ce l'hanno anche loro. La scelta di tagliare Vitalini è stata dolorosa e perfino coraggiosa, d'accordo, tuttavia è stata presa troppo in ritardo, solo il pomeriggio della vigilia, dopo due ore di sofferta riunione. Una circostanza che può aver creato ansie e tensioni nella squadra. Alla gara, in ogni caso, non ha assistito Flavio Roda, vice tecnico di Alberto Tomba, autore di un blitz per studiare le piste e la neve di Sierra Nevada. Roda è tornato in Italia e ha detto: «I pendii sono buoni, forse il gigante è un po' corto. E la neve è granulosa e primaverile come quella di Corno alle Scale». Dove Alberto riprenderà oggi, su pendii simili a quelli che troverà sul luogo del destino. Caio Coscia SuperG: 1. Skaardal (Nor) l'21"80, media kmh 106,72; 2. Jaerbyn (Sve) a 29 centesimi; 3. Aamodt (Nor) a 31; 4. Leskinen (Fin) a 57; 5. Wirth (Aut) a 68; 6. Kjus (Nor) a 77; 7. Mader (Aut) a 79; 8. Fattori a 80; 9. Alphand (Fra) e Knaus (Aut) a 83; 11. Runggaldier a 87; 12. Nyberg (Sve) a 91; 13. Hangl (Svi) a 1 "03; 14. Ghedina a 1"06; 19 Perathoner (Ita) a 1"63. Oggi: ore 11, prove cronometrate discesa donne; ore 12,30 prove cronometrate discesa uomini. Runggaldier: è stato un crollo inspiegabile L'esclusione di Vitalini ha creato tensioni Lo striscione contro Tomba. Nella foto piccola il norvegese Skaardal, medaglia d'oro davanti a Jaerbyn e Aamodt [reuters]

Luoghi citati: Alassio, Italia, Modena, Nevada, Spagna