«Mai più schedine anonime»

«Mai più schedine anonime» «Mai più schedine anonime» Giallo sulla firma, poi il Coni smentisce IL CASO TOTOCALCIO LROMA A schedina del Totocalcio e la sua gemella del Totogol hanno rischiato nel primissimo pomeriggio di ieri di perdere molto della loro credibilità, legata a due granitiche e rassicuranti convinzioni popolari: la non tassabilità dei premi e l'anonimato garantito ai vincitori. Invece alle 13,14 il lancio di un'agenzia nazionale di stampa, immediatamente amplificato dai telegiornali, ha gettato il terrore fra le schiere dei giocatori. Sono milioni, soltanto pochissimi vengono promossi nella schiera degli eletti, ma tutti ambirebbero a tenere segreta una loro eventuale vincita. Invece il telegiornale annunciava con chiarissime parole come la Gazzetta Ufficiale n. 35 del 12 febbraio pubblicasse, nella sua pagina 9, un decreto del ministro delle Finanze del 6 febbraio scorso, dal titolo: «Modi- icazione al regolamento del oncorso pronostici Totocalcio» he picconava questa certezza, mponendo l'obbligo della firma sulle schedine. In realtà il citato decreto, olre ad autorizzare il gioco a caature su fascicoletti di 5 o 10 cedole e altre modifiche per il Totogól (introducendo perciò piccole varianti tecniche che dovrebbero coinvolgere un empre maggior numero di giocatori nel vortice dei sistemisti) non modifica proprio nulla. «Tutto resta come prima - afferma il dottor Guido Parrinello, dirigente generale dei concorsi pronostici del Coni - e i premi vengono pagati fino a 4 milioni presso il ricevitore; da 4 a 20 milioni presso la zona Totocalcio di competenza; dai 20 milioni in su presso il Servizio Totocalcio centrale, come accaduto fino ad oggi e senza chiedere nessuna dichiarazione personale». «Il decreto legge che istituisce le sei colonne per il Totogol e le schede a caratura fino ai 10 tagliandi - aggiunge Parrinello riprende inoltre il regolamento del Totocalcio e lo ripubblica praticamente per intero. In questo regolamento, in vigore dal 1951, era scritto che le schede potevano essere nominative, ma l'ultimo articolo dello stesso regolamento prescinde da questo obbligo nel momento in cui il vincitore si presenti all'accettazione anonimamente e riscuota il premio attraverso un istituto di credito». Le esaustive spiegazioni di Parrinello vengono poi definitivamente ufficializzate dal Coni, con un comunicato del suo ufficio stampa: «Deve considerarsi priva di qualsiasi fondamento - dice il comunicato l'interpretazione data da un'agenzia di stampa, e quindi ripresa da alcuni organi dell'e¬ mittenza radiotelevisiva, secondo la quale, a seguito di modifiche dell'articolo 4 e dell'articolo 13 del regolamento del gioco del Totocalcio, pubblicate sull'ultimo numero della Gazzetta Ufficiale, non sarebbe più possibile ai vincitori del concorso pronostici mantenere l'anonimato. I giocatori del Totocalcio potranno, se lo vorranno, indicare il proprio nome e indirizzo nell'apposito spazio previsto sul retro della schedina, ma anche, come da consolidata e diffusa consuetudine, continuare a non farlo». Giallo, dunque, risolto in poche ore e sospiro di sollievo per milioni di giocatori che, come sempre, dovranno preoccuparsi soltanto di azzeccare i tredici risultati della prossima schedina, confidando nell'aiuto della buona sorte. Senza l'incubo del fisco. Vanni Lo riga Una ricevitoria del Totocalcio

Persone citate: Guido Parrinello, Parrinello