Con i traslochi impedisce un'adozione di R. Cri

Nonna di Treviso Con i traslochi impedisce un'adozione Nonna di Treviso TREVISO. Per quattro anni ha cambiato di continuo domicilio: così una nonna ha vinto la sua battaglia per non fare adottare il nipote. L'assistente sociale che aveva denunciato il caso ha rimesso la querela dopo che il tribunale dei minori ha emesso un decreto di sospensione del procedimento di adottabilità del piccolo. Da parte sua, il pretore di Treviso ha dichiarato il non doversi procèdere. La nonna, A S., 59 anni, di Mogliano (Treviso), era accusata di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. In pratica, per quattro anni ha continuamente traslocato con il piccolo da un posto all'altro, impedendo di fatto l'esecuzione dell'adozione. Il piccolo, con una travagliata storia familiare alle spalle, era già stato adottato da una famiglia che lo aveva rifiutato. Da parte sua, il tribunale dei minori ha preso atto del fatto che un mutamento del legame tra la donna e il nipote potrebbe traumatizzare quest'ultimo. Il bambino, che oggi ha dieci anni, nel 1987 era stato gettato dal terrazzo di casa, a Mogliano, dal nonno materno malato di mente. Poiché, secondo la magistratura, i genitori non erano in grado di prendersi cura di lui, il piccolo fu dato in affidamento a una famiglia per un breve periodo. In seguito A S., la nonna patema, ne chiese e ottenne l'affidamento dal tribunale dei minori di Venezia. Ma in un secondo tempo la corte d'appello di Venezia dichiarò l'ambiente familiare non adatto a ospitare il bambino. La magistratura veneziana dispose quindi l'adottabilità del bambino. Contro questo provvedimento, la nonna ricorse in Cassazione. Contemporaneamente, la donna si trasferì in una località balneare, fece studiare il nipote in un istituto privato e rifiutò di fornire indicazioni sulla località in cui viveva. [r. cri]

Luoghi citati: Mogliano, Treviso, Venezia