E gli Oasis vanno contro tutti «Siamo noi i nuovi Beatles» di Luca Dondoni

E gli Oasis vanno contro tutti «Siamo noi i nuovi Beatles» E gli Oasis vanno contro tutti «Siamo noi i nuovi Beatles» ROMA. Si affacciarono, qualche anno fa, sulla scena musicale britannica: ragazzini tanto carini e puliti da ricordare fin troppo da vicino i Beatles. Il loro nome, Oasis, scatenò la fantasia dei teen agers e la musica (quella sì, molto vicina alle ballate beatlesiane) era troppo facile per non venir assimilata al primo ascolto. Così nacque il fenomeno Oasis con il primo disco «Definitely Maybe» che schizzò ai vertici delle classifiche e i giornali specializzati subito pronti ad incensare la nuova scoperta. Ma non bastava. Per fare una torta con la ciliegina al posto . giusto serviva qualcos'altro. Un gruppo antagonista per esempio. Una band con altri giovani virgulti sani e simpatici di un'Inghilterra che ne ha piene le tasche dei punks, dei rockers, degli hipster e di tutto quanto fa trash, spazzatura. Arrivano così i Blur e allora ecco partire la macchina da guerra della discografia per teen agers. Una «guerra», comunque, vinta dagli Oasis: tre milioni di copie vendute del primo disco, cinque milioni del nuovo «What's the story morning glory», primi nei sondaggi di Melody Maker come miglior band dell'anno, miglior album dell'anno, miglior singolo con la canzone «Wonderwall», miglior band dal vivo. E' abbastanza? Lo chiediamo a Noel Gallagher, di passaggio a Roma per una vacanza con la fidanzata prima di partire con i suoi pards alla conquista degli Stati Uniti. Prima città Kansas City il 22 febbraio e i biglietti sono già esauriti da un mese e mezzo. «Facciamo solo buona musica e la gente lo ha capito. Non è stato difficile avere successo». Gallagher ha un'alta opinione di sé: «Sono il più grande compositore dopo John Lennon», dice, «e la gente se ne è accorta. Potrei sedermi di fianco alla regina Elisabetta e parlarle di musica per ore, sono certo che non si annoierebbe. Ho una capacità innata di parlare alla gente, di affabulare». Dodici date in America e poi di nuovo in Europa e a Milano per un concerto che si preannuncia come un evento. «Suoneremo il 29 marzo al Palalido ma ci hanno già detto che dovranno spostare il concerto al Forum di Assago perché c'è troppa richiesta di biglietti: cantiamo solo in una città per nazione». Luca Dondoni . Due degli «Oasis>>: terranno un solo concerto a Milano

Persone citate: Elisabetta, Gallagher, John Lennon, Melody Maker, Noel Gallagher

Luoghi citati: America, Assago, Europa, Inghilterra, Kansas City, Milano, Roma, Stati Uniti