Un viaggio di Alice nel paese dei rompicapi di Fabio Galvano
Per la prima volta, tutti gli indovinelli di Lewis Carroll Per la prima volta, tutti gli indovinelli di Lewis Carroll Un viaggio di Alice nel paese dei rompicapi LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Matematica e umorismo in parti uguali, con un pizzico di genialità. A confermare la formula vincente, quella che fece di Lewis Carroll uno dei personaggi di maggior spicco nell'Inghilterra vittoriana, è la scoperta di una miniera di giochi e indovinelli con cui l'autore di Alice nel paese delle meraviglie - professore di matematica all'Università di Oxford - cercava di divertire i bambini, mettere alla prova la logica dei suoi studenti, provocare i colleghi. Usciranno in volume, fra un paio di mesi, per i tipi della Dover; e già i puzzle che sconcertavano Alice si preannunciano come un nuovo importante capitolo nello studio critico di Carroll (vero nome Charles Dodgson). «Se un gatto uccide un topo in un minuto, quanto ci vorrà per l'uccisione di 60 mila topi?». No, non mille ore; non se alla matematica si aggiungono logica e humour. «Probabilmente - rispondeva il prof. Dodgson lasciando di sasso i suoi studenti - sarebbero i 60 mila topi a uccidere il gatto». Un secolo fa questi indovinelli-barzelletta divertivano i ragazzi; e infatti, oltre a essere stimato come matematico, quel professore un po' matto piaceva agli studenti e ai colleghi del college oxfordiano di Christ Church. «Gli indovinelli - osserva il prof. Morton Cohen, biografo di Carroll contengono lo humour e la fantasia così tipici dell'uomo. Desiderava che i bambini e gli studenti capissero e ridessero con lui». A trovare questo piccolo tesoro è stato Edward Wakeling, studioso di Carroll e ispettore scolastico. L'ha recuperato spulciando lettere inedite, riviste vittoriane e soprattutto l'archivio di Bartholomew «Bat» Price, anch'egli matematico, prima tutore e poi collega di Dod¬ gson. «Carroll - afferma - precorreva i tempi cercando di rendere di: vertente persino lo studio della matematica. Intendeva pubblicare un libro di indovinelli, ma l'esigenza di dedicare più tempo a scrivere cose più serie glielo impedì». Per i bambini Lewis Carroll inventò un gioco che si chiamava Doublets, pubblicato per la prima volta nel 1879 dalla rivista Vanity Fair. Consisteva nel collegare due parole attraverso una catena di altre parole, cambiando a ogni passaggio una sola lettera. Avrebbe vinto, in quell'esercizio di logica, chi avesse raggiunto il traguardo in meno tappe. «Trasformate la farina (flour) in pane (bread)», precisava uno di quei problemini. La soluzione: flour, floOr (pavimento), flooD (inondazione), Blood (sangue), bRood (covata), broAd (largo), brEad. Altri problemi: «Create l'uomo (man) dalla scimmia (ape)»; «Trasformate una strega (witch) in una fata (fairy)», «Dimostrate che la pietà (pity) è buona (good)». Che a Carroll piacesse scherzare e giocare non è una novità. E già l'anno scorso il libro di due inglesi, Jo Elwyn-Jones e suo marito Francis Gladstone, aveva rivelato che Alice nel paese delle meraviglie era in realtà una grande allegoria in cui comparivano, travestiti, numi vittoriani come Disraeli, Thackeray e Darwin, ma anche numerosi colleghi di Carroll. Lui stesso (era balbuziente, si presentava «Do-Do-DoDodgson») si ribattezzò Dodo, usando quello che era diventato il suo soprannome fra i colleghi. La madre di Alice Liddell, che a un certo punto proibì al prof. Dodgson di rivedere la bambina che gli aveva ispirato la sua protagonista, diventò la tirannica Regina di Cuori, mentre il vacillante Re altri non era se non il padre di Alice, preside di Christ Church. Darwin è il Cucciolo, John Ruskin il Grifone, Di- sraeli la lucertola Bill, Thackeray la Regina Bianca. Il Coniglio Bianco, il Topo e la Tartaruga sarebbero tutti suoi colleghi. «I libri di Alice - afferma Mavis Bates, che ha scritto due saggi su Carroll - non sono sprigionati dal nulla. Genialità e inventiva scorrevano in tutto ciò che faceva Carroll, compreso lo studio della matematica. Se fosse vissuto oggi, probabilmente avrebbe cercato di trovare una soluzione divertente al problema di come vincere i miliardi della lotteria». Ai commensali, ha scoperto Wakeling, Carroll-Dodgson amava proporre problemini come, quello dei due bicchieri: «Uno contiene 50 cucchiai di brandy, l'altro 50 cucchiai d'acqua. Togliete dal primo bicchiere un cucchiaio di brandy e versatelo nel secondo. Mescolate, poi prendete un cucchiaio di quella miscela e versatelo nel primo bicchiere. Alla fine manca più brandy dal primo bicchiere o acqua dai secondo?». Divertente, come gioco di società, ma richiede una buona mente matematica per rispondere che la quantità è la stessa. Fabio Galvano età e Cultura Ma Lewis Carroll (pseudonimo di Charles Dodgson). In alto un suo disegno per «Alice»
Luoghi citati: Dover, Inghilterra, Londra
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