Uno scandalo a fumetti dalla Spagna con orrore

Uno scandalo a fumetti ialla Spagna con orrore IL CASO. Premiato in patria, un duro albo di denuncia fa rischiare la galera all'editore italiano Uno scandalo a fumetti ialla Spagna con orrore JMILANO STIGAZIONE all'omicidio. Istigazione alla pedofilia. Istigazione al suicidio. Oscenità e immagini raccapriccianti. Una raffica di accuse che possono portare un editore in galera per tre anni filati, e tutto per un albo a fumetti, destinato al pubblico adulto, venduto in tiratura limitata nelle librerie specializzate. La pietra dello scandalo - il libro che forse gli italiani non leggeranno mai - si chiama Psycopathia sexualis. Lo ha scritto e disegnato Miguel Angel Martin, un artista spagnolo che in patria raccoglie onori e pochi denari. Non è un giornaletto per ragazzi: è duro, violento, esplicito in ogni sua vignetta. Il sottotitolo di copertina lo definisce senza mezzi termini «il fumetto più violento e ripugnante mai disegnato». Per alcuni è un momento di grande denuncia sociale, per altri addirittura una specie di opera d'arte: il quotidiano La Cronica lo ha messo al primo posto tra i comics spagnoli del 1995. Il disegnatore è stato premiato come miglior autore rivelazione al Salone internazionale di Barcellona, sostenuto e finanziato dal ministero della Cultura spagnolo. La rivista americana Time lo ha definito «uno dei migliori esordienti europei». Più probabilmente è soltanto un'opera per adulti consapevoli, da tenere lontano dai bambini come tanti libri, film, videocassette e programmi tv. In Italia il fumetto di Martin pubblicato dalle Edizioni Topolin di Milano - è stato bloccato all'uscita dalla tipografia, sotto- posto a «sequestro probatorio» dalla magistratura. Sull'editore, l'argentino trasferito a Milano Jorge Vacca, grava una richiesta di rinvio a giudizio sulla quale dovrà pronunciarsi il gip di Cremona il prossimo 29 aprile. Vacca non è nuovo a disavventure del genere. Il suo primo libro da editore, Hitler SS, ha sollevato polemiche a non finire per il modo un po' troppo disinvolto con cui i fumettisti francesi Vuillemin e i urio hanno rappresentato 1 .orture dei nazisti agli ebrei. «Un lettore ci ha querelati - dice Vacca - ma anche quella era una denuncia. Se un film fa vedere i campi di concentramento, le camere a gas, i rastrellamenti a nessuno verrebbe in mente di parlare di apologia. Se lo fa un fumetto, c'è sempre qualcuno pronto a chiamare i carabinieri». Tra l'altro anche Vuil- lemin è considerato un grande del fumetto: recentemente ha presieduto il Festival di Angoulème, celebrato e abbracciato da Philippe Douste-Blazy, il ministro cui Juppé ha affidato le sorti della cultura francese. «E' lo strano destino dei dise¬ gni underground - spiega lo storico del fumetto Franco Fossati -. Sono immagini "sporche", volutamente brutte e .grottesche. Sono pugni nello stomaco». E foisc è proprio la loro mancanza di realismo a ferire di più, a offendere chi li guarda senza conoscerli. L'immagine disegnata si ferma nella memoria più di quella cinematografica. Colpisce più duro, fa più male. Tutto vero. Resta però un problema di fondo: è proprio il caso di pubblicare un fumetto - sia pure d'autore, sia pure per adulti - in cui si vedono erezioni, sodomizzàzioni, omicidi durante l'atto sessuale, bambini torturati senza pietà? «Tutto dipende dalle ragioni per cui lo si fa - risponde il critico Massimo Galletti, che ha firmato la prefazione di Psycopathia sexualis -. Lo si può fare per vendere, e non è certo il caso di Martin, la cui tiratura raggiunge appena le mille copie. Oppure lo si può fare per denunciare: la maggior parte delle storie raccontate in questo libro è tratta dalla cronaca dei giornali, senza nessuna concessione alla fantasia.' Chi legge, alla fine è schifato da quello che ha visto. Ho scritto che Martin racconta "la fogna più fogna, il male più male". Ma la sue storie non sono fantastiche, sono verosimili. E se la realtà è orrenda, è giusto guardarla in faccia. Anche attraverso un fumetto». Lo stesso Galletti, comunque, qualche dubbio ce l'ha: «Conosco autore ed editore - scrive -. Li stimo. Ma leggendo un libro come questo non può non sfiorarti il sospetto che alla base di tutto ci possano essere anche, o in parte, intenti commerciali, forse addirittura pensieri repressi che, camuffati da pamphlet sono diventati piaceri espressi...». Jorge Vacca, uno dei pochi intellettuali a rischiare davvero il carcere per una storia di censura, scuote la testa: «Psycopathia sexualis non è un libro volgare dice -. E' un albo che non lascia indifferenti, che fa pensare. Non sta a favore o contro le cose che mostra, ma le fa vedere senza falsi pudori». L'editore non si arrende: «Faremo una mostra con i disegni originali di Martin - annuncia -. Dal 28 marzo li esporremo a Milano nelle cantine di un centro sociale. Così la gente potrà vedere con i suoi occhi quello che i giudici hanno sequestrato». E' l'ultima provocazione: i carabinieri sono avvertiti. Guido Tlberga Strip volutamente brutte e grottesche: è un'opera d'arte o solo un'operazione commerciale? Lo ha saitto e disegtiato l'esordiente Martin. Accusato di istigazione all'omicidio, al suicidio e alla pedofilia Sopra la copertina di «Hitler SS», fumetto dei francesi Vuillemin e Gourio, e a fianco una strip In alto la copertina di «Psycopathia sexualis», l'albo scandalo di Miguel Angel Martin

Luoghi citati: Angoulème, Barcellona, Cremona, Italia, Milano, Spagna