«Distrutta dagli usurai»

Terni, dopo che aveva pagato interessi del 240 per cento gli strozzini si erano accaniti contro di lei Terni, dopo che aveva pagato interessi del 240 per cento gli strozzini si erano accaniti contro di lei «Distrutta dagli usurai» Tentati suicidio la donna stuprata TERNI. All'ennesima minaccia Franca De Candia, la commerciante di 42 anni di Spoleto, stuprata nell'agosto del 94, perché aveva osato ribellarsi alle imposizioni di una banda di usurai, non ce l'ha fatta più: ha tentato di uccidersi con i barbiturici. Da sabato notte è ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Terni. Le sue condizioni nelle ultime ore sono migliorate ed i medici, pur non avendo ancora sciolto la prognosi, sperano di salvarle la vita. La notizia delle minacce e del tentativo di aggressione che avevano gettato in un profondo sconforto la donna, al punto da desiderare la morte, è stata data ieri da Franco Patrino, presidente del sindacato nazionale di riabilitazione dei protestati, al quale Franca De Candia si era rivolta per chiedere aiuto. Una telefonata dai toni drammatici; la disperazione più cupa per una vicenda dai involti infiniti. La De Candia deve essersi sentita abbandonata da tutti, se sabato notte ha provato a gettare la spugna: una manciata di barbiturici, la crisi, la corsa verso l'ospedale sull'autovettura della figlia. Solo nei prossimi giorni gli agenti del Ros, che hanno già svolto in passato importanti indagini su una vicenda che la donna era tornata a raccontare in tv la settimana scorsa durante la trasmissione «Donne al bivio» - potranno accertare quali sono le ragioni del tentato.suicidio. I dubbi, tuttavia, sono minimi : Franca De Candia non ha mai fatto mistero che la sua vita è segnata dal giorno in cui è finita nel mirino degli strozzini, che di fronte alle rimostranze di chi non è più disposta a subire ricatti, dopo aver pagato interessi del 240 per cento, per un prestito di appena 10 milioni, si erano vendicati ordinando ad un commando di tre persone di stuprare la commerciante spoletina. La De Candia aveva aspettato qualche mese prima di denunciare alla magistratura la violenza subita nelle campagne tra Terni e Spoleto: a suggerirle prudenza le minacce che la banda aveva esteso alla figlia della donna. La successione degli eventi, la trascrizione di un colloquio intercettato dalla polizia tra la De Candia ed una donna di Avezzano, ritenuta a capo di una organizzazione dedita all'usura, rappresentano i fatti salienti di un voluminoso dossier in mano al magistrato che si sta occupando del caso. La lentezza degli accertamenti, le minacce che non debbono evidentemente mai essere cessate, ed infine un avviso di garanzia per l'accusa di calunnia, formulata alla donna da alcuni componenti della banda che le avevano prestato il danaro, hanno avuto certamente il loro peso sulla decisione del tentato suicidio. Il testo stenografico della telefonata del luglio del '94, che appare agli atti, non lascia spazio a dubbi, circa i timori della donna per la vita della propria figlia. «Pronto, ciao sono Franca, mi hanno detto che debbo parlare con te». «Ah, sei tu, senti quella storia del milione a scalare non va proprio. Ma stai tranquilla, io sto facendo i passi miei. Poi cos'è sta storia che tu hai paura di parlare al telefono con me?». «Non è vero, mi sono presa paura per quello che mi avevi detto l'altra volta, cioè che seguivi mia figlia che avrebbero fatto del male a lei». La donna a capo della organizzazione di usurai risponde testualmente: «Allora tu fai questo, ridai i soldi e fai quello che ti pare, perché quello che faccio io... Lo so io quello che devo fare». E Franca De Candia preoccupata replica: «La mia paura è solo per mia figlia». «Se tu ridai i soldi a loro stai tranquilla che...». «Ma poi se la prendono con mia figlia... Io posso dare un milione e mezzo... Queste persone io non so chi siano, ma tu chiaramente mi hai detto che sei in società...». . Franca De Candia dei 10 milioni ricevuti nel 93 ne aveva restituiti 20 appena pochi mesi dopo. Evidentemente non erano stati sufficienti. Per via di quel prestito, la sua vita è stata irrimediabilmente segnata: una violenza bestiale e l'altra notte il desiderio di chiudere la storia, con il suicidio. Mario Mariano

Persone citate: De Candia, Franca De Candia, Franco Patrino, Mario Mariano

Luoghi citati: Avezzano, Spoleto