Un killer sconfitto con lo spray di Piero Bianucci

il caso Un killer sconfitto con lo spray E' l'azoto liquido Vultima arma contro i banchi il caso la sfida della scienza UN soffio di azoto liquido, e la nebbia istantaneamente si dissolve: forse tra non molto tragedie come quella avvenuta ieri sull'autostrada Milano-Venezia si potranno evitare. Lo spray antinébbia nasce nella ex Unione Sovietica sotto segreto militare. Ora si incomincia a sperimentarlo anche in Italia: la Tecnagro ha appena filmato un accordo con la Società Autostrade per un impianto antinebbia nel tratto Parma Ovest-Parma, ci sono progetti per i caselli di Mestre e Melegnano, all'aeroporto di Parma si è già deciso di provare l'azoto e all'aeroporto di Linate ci si sta pensando. Il sistema concettualmente è semplice, più complicato è applicarlo. L'azoto liquido è conservato in bombole alla temperatura di 196 gradi sotto zero. Le bombole sono collegate con dei «dispenser», diciamo degli spruzzatori, che al momento opportuno lo sparano nella zona nebbiosa. Il brusco abbassamento di temperatura causa l'immediata trasformazione in ghiaccio delle goccioline di vapore acqueo, e il ghiaccio precipi¬ ta, lasciando limpida l'aria. In pratica le cose non sono così banali. Bisogna conoscere perfettamente le caratteristiche meteorologiche e climatiche della zona dove l'impianto viene installato, i «dispenser» devono trovarsi in posizioni strategiche, tocca a un sofisticato programma di computer valutare temperatura, densità del vapore, velocità e direzione dei venti per calibrare bene la quantità di azoto liquido da nebulizzare nell'aria. «I russi - dicono Silvio Bonaldi e Massimo Bartolelli della Tecnagro - hanno applicato questo sistema in molti aeroporti. In quello di Alma Ata, in Kazakistan, su 198 giorni di nebbia, sono riusciti a dissiparla nell'87 per cento dei casi. Noi saremo i primi a provare questa tecnologia sulle autostrade, ma la miglioreremo, rendendola il più possibile automatica». In media occorre un «dispenser» di azoto liquido ogni 500 metri, e la rete per tenere sgombri da nebbia i dintorni di un casello autostradale o un aeroporto costa circa tre miliardi incluso un anno di gestione. «Ma i voli cancellati per nebbia - dice Girolamo Rossi della Tecnagro - in molti aeroporti causano più di cento miliardi di danni all'anno, e quindi il rapporto costi-benefici è favorevole». L'aria che respiriamo è fatta all'80 per cento di azoto, un gas inerte. Lo spray antinebbia è quindi ecologicamente del tutto innocuo, a differenza di un'altra tecnica sperimentata negli anni scorsi, basata sull'immissione nell'aria di batteri del tipo Pseudomonas, che producono una proteina in grado di far ghiacciare le goccioline di nebbia. Entrambi i sistemi, comunque, funzionano con la «nebbia fredda», di tipo padano. La «nebbia calda» richiede altri metodi, basati sulla formazione di turbolenze artificiali nell'atmosfera. La sperimentazione della tecnica dell'azoto liquido, sviluppata da Chernikov all'Osservatorio meteorologico di Mosca, rientra nell'accordo di cooperazione scientifica tra Italia e Federazione Russa firmato a Mosca nel 1994. Piero Bianucci

Persone citate: Girolamo Rossi, Silvio Bonaldi