Un muro di nebbia massacro in autostrada

Tragedia sulla Serenissima, i curiosi fermi sulla corsia opposta provocano un altro tamponamento Tragedia sulla Serenissima, i curiosi fermi sulla corsia opposta provocano un altro tamponamento Un muro di nebbia, massacro in autostrada Undici morti, oltre 100 feriti PADOVA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'inferno sulla A4 scoppia poco dopo le 8 di mattina. Undici morti, quasi tutti giovani, un centinaio di feriti, 300 fra auto e camion coinvolti, con incendi che riguardano anche un'autobotte di gasolio, ed entrambe le corsie bloccate, per un fronte di un chilometro di rottami ammassati e code che si vanno formando fino a superare i 15 chilometri. Alle 8 è nebbia fitta, meno di 50 metri di visibilità, lungo l'autostrada Brescia-Padova. L'innesco del maxitamponamento avviene nel tratto fra Soave, in provincia di Verona, e Montebello, in provincia di Vicenza. Negli scontri a catena si sviluppano incendi e alcuni automobilisti muoiono carbonizzati. Entrambi i sensi di marcia sono interessati dal colossale incidente: i morti sono 9 in una corsia, 2 nell'altra. Per lo più veneti: Sergio e Sabri- na Matti, di 51 e 27 anni, padre e figlia della provincia di Venezia; Daniele Giacobbi, ventottenne di Castelfranco Veneto; Emanuele Luna, 26 anni, Giacomo Russo che avrebbe compiuto 29 anni fra due giorni, e Marco Cinotti, tutti della provincia di Vicenza; un ungherese, Tibor Fabian, quarantunenne; e poi ancora Marino Cavagna, di 39 anni, bergamasco, e Silvana Righetti, quarantunenne di Verona. Due cadaveri non sono ancora stati identificati. I feriti, alcuni gravi, vengono trasportati nei sette ospedali più vicini, dove sono stati mobilitati tutti i medici e le sale operatorie e di rianimazione disponibili. Ma i soccorsi, com'è facile intuire, sono rallentati dalla colonna scomposta di auto e dalle stesse condizioni di scarsa visibilità. Un camionista sarebbe morto per dissanguamento proprio a causa degli inevitabili ritardi. La prima serie di tampona¬ menti si è verificata sulla carreggiata Sud ed in pochi minuti erano circa duecento i veicoli accartocciatisi l'uno contro l'altro. Quasi contemporaneamente anche sulla carreggiata Nord, forse a causa dei rallentamenti dovuti a quanto stava accadendo dall'altra parte dello spartitraffico, è scoppiato l'inferno, con un altro tamponamento che ha coinvolto un centinaio di veicoli. La maggior .parte degli automobilisti, come emerge dai racconti dei testimoni, non si è nemmeno accorta di quanto stava accadendo, andando a scontrarsi contro le auto antistanti senza nemmeno frenare. Quando le pattuglie della stradale, i vigili del fuoco accorsi con trenta squadre e due elicotteri, e poi le autoambulanze (più di cinquanta) riescono a raggiungere la zona più critica, si trovano letteralmente davanti a un muro di lamiere, con fuochi che bucano qua e là la nebbia. Gli automobi¬ listi coinvolti, in aggiunta alle ferite, devono sopportare la sofferenza del freddo. Altre ai soccorsi sanitari, le squadre pensano dunque a fornire coperte, cibo e bevande calde. Intanto, gli automezzi in arrivo - una media di duemila all'ora - vengono fatti defluire sulle strade statali dai caselli di Soave e di Vicenza Ovest. Si formano nuovi ingorghi e il traffico diventerà un problema serio per tutta l'area, tutto il giorno. Gli altri, quelli già dentro il teatro della sciagura, resteranno imbottigliati fino a sera inoltrata. Buona parte sarà trasferita a poco a poco, via dal luogo dell'incidente, attraverso i pullman inviati per portare i generi di primo soccorso. La corsia dell'autostrada in direzione Venezia verrà riaperta fra le 20 e le 21, quella per Milano un'ora più tardi. Mario Lollo

Persone citate: Daniele Giacobbi, Emanuele Luna, Giacomo Russo, Marino Cavagna, Mario Lollo, Sabri, Silvana Righetti, Tibor Fabian