«La patente per guidare il motorino» di R. Cri
Sì del ministro Sì del ministro «La patente per guidare il motorino» ROMA. Per i motorini, dopo là targa e il casco obbligatorio per i minorenni, forse arriva anche la patente. A spingere è il ministro dei Trasporti, Gianni Caravale, intervistato dal settimanale via internet «L'italiano», che ha raccolto altre opinioni sull'argomento. «Sono a favore di tutto ciò che contribuisce ad aumentare la sicurezza sulle nostre strade», ha detto il ministro. Più decisa Alessandra Mussolini, An: «Tutti dovrebbero conoscere i mdimenti del codice della strada. E penso che i minorenni siano abbastanza maturi per guidare i motorini». «Ci vorrebbe un esame obbligatorio - dichiara Silvia Costa, ppi -. A quell'età i ragazzi dovrebbero avere qualche nozione delle regole per la sicurezza stradale. In Svizzera le targhe sono obbligatorie anche per le biciclette». Favorevole anche la giornalista televisiva Rosanna Cancellieri: «Non si impara a guidare per grazia divina. E' preoccupante che non si sia già provveduto in tal senso». «Si dovrebbe fare un esame molto severo per indottrinare quei pirati della strada - dice Michele Mirabella, autore televisivo -; io proporrei esami scritti e orali, e prove ginniche, di galateo e di italiano. Così che i giovani, che a quella età dovrebbero andare a piedi, si possano insultare correttamente». Ma non tutti sono d'accordo. Come Silvio Manicardi dell'Ancma, l'associazione dei costruttori di moto e accessori: «Nel codice della strada è prevista l'istruzione obbligatoria nella scuola della sicurezza stradale, ma è sostanzialmente disapplicata. Se venissero rispettate le leggi i ragazzi avrebbero l'opportunità di conoscere le norme con cui si affronta la strada, non solo da ciclomotorista ma anche da pedone o ciclista. La patente non dà di per sé la conoscenza dell'educazione stradale. Chiunque sa che non si deve attraversare con il rosso, ma molti lo fanno, Non è la conoscenza della norma il problema, ma l'educazione al rispetto della stessa». [r. cri]
Persone citate: Alessandra Mussolini, Gianni Caravale, Michele Mirabella, Rosanna Cancellieri, Silvia Costa, Silvio Manicardi
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