«Cambia sesso per gioco e scopri il tuo vero io»
«Cambia sesso per gioco e scopri il tuo vero io» Parigi: uno speciale maquillage altera i lineamenti «Cambia sesso per gioco e scopri il tuo vero io» ladonna che avresti voluto essere TPARIGI RANSGENDERISMO» è un percorso-spettacolo realizzato nell'ambito dell'esposizione «Feniminile/maschile: il sesso nell'arte» al Centre Pompidou di Parigi. Uno dei suoi punti focali è una performance di danza che coinvolge anche gli spettatori. In una cabina installata al pianterreno, la coreografa Christine Marneffe seleziona i candidati e la truccatrice Cécile Kretschmar (come Christine, una donna di 30 anni) fa apparire sul viso di chi si presenta volontario l'immagine della donna o dell'uomo che avrebbe potuto essere. Parecchi spettatori e spettatrici si prestano a questo «gioco», che in molti casi sembra avere ima rilevanza psicanalitica. Un uomo scoppia a piangere quando vede comparire allo specchio un volto che, dice, è quello di sua madre. Un altro chiede di essere struccato non appena si guarda. Sulle foto, scattate prima e dopo, è spesso difficile stabilire quale dei due, l'uomo o la donna, sia l'originale. Quando la coreografa Marneffe crede di indovinare sul viso dei potenziali danzatori l'immagine della donna o dell'uomo che avrebbe potuto essere, la truccatrice Kretschmar si mette all'ope¬ ra. Il primo esperimento, riuscitissimo, era stato effettuato qualche tempo fa proprio sul viso di Christine Marneffe: dopo il maquillage, il fratello di lei aveva scambiato una foto di Christine con una sua. «Quello che succede nella nostra casa di vetro, aperta a tutti gli sguardi, è di grande intensità emotiva - spiega la Kretschmar -. Gli spettatori che si offrono volontari non lo fanno per caso. Le donne - continua - non si piacciono molto come uomini, perché si tratta di indurire i loro tratti, con un po' di ombre e di peli posticci. Si giudicano imbruttite. Ma io le h trovo belle». «Ma loro, almeno, si divertono - dice ancora Cécile -. Invece gli uomini, appena metto loro in testa una parrucca, non si ritrovano più. Dicono di rivedere allo specchio la madre, la nonna, o altre donne della famiglia. Sembrano non essere coscienti di quello che c'è di femminile in loro». Dopo la trasformazione, Christine Marneffe fa riempire ai partecipanti un questionario riguardo alla loro nuova identità. «Quello che mi ha stupito - racconta - è che tutte le donne dicono: "Vorrei poter conservare tutte e due le identità"». Poi la Kretschmar racconta un episodio. «Ieri sera è venuto qui un ragazzo, molto giovane. Ha comprato il biglietto. Veniva da una banlieue, il suo mestiere è falegname. Ha voluto che lo truccassi come sua madre. Mi ha mostrato prima una foto. Alla fine, appariva sotto choc, eppure contento. Dopo essersi esibito in passerella con gli altri, è tornato qui tutto eccitato, voleva invitarmi a bere un bicchiere. Poi mi ha toccata. Questo per dire che devo cercare, il più possibile, di difendermi dalle emozioni degli altri». Aggiunge che gli uomini si mostrano spesso contrariati con le loro compagne che si truccano da maschi. «Eppure io, che eseguo le truccature, so che il confine è sottile». Dominique Frétard Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa» «Le donne non si piacciono come uomini. I maschi invece dicono di rivedere la madre» Lui e lei prima e dopo il trucco che fa cambiare sesso
Persone citate: Christine Marneffe, Dominique Frétard, Pompidou
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