Unico indizio ventisette coltellate

Pistoia, la vittima è una ricca ereditiera di 55 anni. L'assassino ha rovistato in tutti i cassetti Pistoia, la vittima è una ricca ereditiera di 55 anni. L'assassino ha rovistato in tutti i cassetti Unico indizio, ventisette coltellate Massacrata in casa una donna sola PISTOIA. Unico indizio la violenza bruta con cui l'assassino ha infierito sulla vittima. Romana Bonacchi, una donna di 55 anni benestante e ancora piacente, è stata uccisa venerdì sera con 27 coltellate. 11 suo carnefice l'ha colpita ripetutamente alla schiena e non si è fermato neanche quando la donna ha esalato l'ultimo respiro. Solo i risultati dell'autopsia potranno confermarlo, ma pare che le ultime coltellate siano state inferte quando la donna era già morta. Un delitto brutale, consumato al tempo stesso con impeto e freddezza, ha sconvolto il tranquillo scorrere del tempo di Ferraccia di Quarrata, una piccola frazione della provincia di Pistoia. A scoprire il cadavere di Romana Bonacchi sono stati i vigili del fuoco che ieri mattina sono entrati nell'appartamento sfondando la porta che risultava chiusa a chiave dall'esterno. L'allarme era stato dato dalla parrucchiera Mery Paolieri. La vittima aveva l'abitudine di andare a farsi i capelli tutti i sabati. Voleva essere la prima a essere servita, così fissava sempre per le 7,30 del mattino. Venerdì sera la Paolieri ha telefonato per avere conferma dell'appuntamento ma nessuno le ha risposto. Erano circa le 19. Probabilmente a quell'ora Romana Bonacchi (che era stata vista rientrare in casa verso le 17) era già stata uccisa. Nuova chiamata senza risposta alle 22. Poi ancora la mattina, quando la donna non si è presentata all'appuntamento. A quel punto la parrucchiera ha telefonato a un cugino della Bonacchi e ai carabinieri che, con l'aiuto dei vigili del fuoco, sono entrati nella villetta facendo la terribile scoperta. Romana Bonacchi è stata trovata nel corridoio della sua abitazione (una palazzina a due piani in cui viveva da sola dopo la morte dei genitori e della sorella) che collega il garage alle scale per salire al piano superiore. Indossava un maglione, una gonna scozzese, un paio di pantofole ed era in un lago di sangue. Poco distante un paio di calze, una bottiglia rotta, forse segno di una colluttazione, e l'arma del delitto: uno «scannerino», come chiamano da queste parti il robusto e affilatissimo coltello che viene usato per disossare il prosciutto. L'assassino, dopo aver menato fendenti su fendenti come in preda a un raptus, ha immediatamente recuperato freddezza. Per prima cosa ha provveduto a cancellare le proprie tracce e a togliersi di dosso il sangue della vittima lavandosi nel bagno. Poi ha cominciato a rovistare minuziosamente in casa. Tutti i cassetti sono stati aperti, rovesciate le borsette e i cofanetti della donna. Sembra che siano spariti dei gioielli (Romana Bonacchi ne aveva moltissimi, ma la maggior parte era custodita in una cassetta di sicurezza in banca), però gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Rossella Corsini, non sembrano convinti dell'aggressione a scopo di rapina. Possibile allora che l'assassino ab¬ bia messo la casa a soqquadro per cercare qualcosa di particolare (ma cosa?) e abbia portato via i preziosi per depistare le indagini. Romana Bonacchi era una donna piacente, alta un metro e 80, bionda, molto elegante, che impiegava buona parte dei suoi cospicui guadagni (era proprietaria di un capannone tessile in cui fino a dieci anni fa ha lavorato lei stessa, di immobili e terreni in zona) nell'acquisto di pellicce e gioielli. Dicono avesse già fatto testamento lasciando tutti i suoi beni a un'associazione per la lotta ai tumori. Era una donna estremamen¬ te riservata. Tutta casa e paese, nel quale tutti la conoscevano e dove ha alcune amiche con le quali andava talvolta in gita o a mangiare una pizza. Nessun uomo nella sua vita, almeno a quanto racconta chi la conosceva. La villetta nella quale abitava era protetta da sofisticati sistemi di allarme e la donna non era solita aprire a sconosciuti: «Le chiavi di casa poi - racconta una delle amiche - non le ha mai date a nessuno. Neanche ai parenti». Una precisazione importante, perché la porta della villetta è stata trovata chiusa dall'esterno, quindi l'assassino dev'essersi portato via le chiavi. Resta però da capire come sia riuscito a forzare le difese della casa o le diffidenze della donna. E quale sia stato il movente di tanta furia omicida, una furia dall'aspetto maniacale ma che potrebbe nascondere qualcos'altro. Per questo gli inquirenti stanno esaminando tutte le lettere, le agende e i documenti che la donna aveva in casa alla ricerca di un indizio che possa dare una svolta alle indagini. Francesco Matteini Il killer conosceva bene la vittima: la donna viveva quasi barricata e non dava le chiavi neanche ai parenti Le amiche: «Nessun uomo nella sua vita» Alcuni gioielli sono spariti ma gli investigatori escludono la rapina COMMESSA IN UNA JEANSERIA DI COMO MARISA FONTANELLA E' STATA SGOZZATA IN UN ' APPARTAMENTO DISABITATO PROPRIO SOTTO QUELLO DOVE VIVEVA CON LA SUA FAMIGLIA. E' MORTA DISSANGUATA E SOFFOCATA. DA SETTIMANE AVEVA PAURA, PERCHE' ERA SEGUITA DA UNA MISTERIOSA AUTO E RICEVEVA TELEFONATE ANONIME. LE INDAGINI SONO CONCENTRATE SU SEI PERSONE, TUTTE CONOSCENTI DELLA VITTIMA. SONO STATI UCCISI A COLPI DI PISTOLA, CLORINDA CECCHETTI, 46 ANNI, IMPIEGATA COMUNALE, E HANS OTTO DETMERING, 60 ANNI, DIRIGENTE DELLA BUNDESBANK. LI HANNO TROVATI IN UNA POZZA DI SANGUE A MERANO ED E' GIALLO. GLI INQUIRENTI SEGUONO DUE PISTE: LA PRESUNTA GELOSIA DELLA MOGLIE DI DETMERING, E LE FREQUENTAZIONI PROFESSIONALI DELL'UOMO, ESPERTO DI INFORMATICA BANCARIA. «SI E' SPARATA UN COLPO IN FRONTE». COSI', LUIGI LA ROCCA, 25 ANNI, HA CERCATO DI GIUSTIFICARE LA MORTE DELLA MOGLIE, VERUSCA LEPIZZERA 24 ANNI. MA, MESSO ALLE STRETTE DAI CARABINIERI, DOPO TRE ORE DI INTERROGATORI HA CONFESSATO DI AVERLE SPARATO DURANTE UNA LITE. INCINTA DEL SECONDO FIGLIO, LA DONNA NON SOPPORTAVA LE FREQUENTI SCAPPATELLE DEL MARITO CHE LAVORA COME CARROZZIERE A LATINA. MARIA GABRIELLA BINI, 33 ANNI, LAVORAVA COME TECNICO DI LABORATORIO PRESSO L' OSPEDALE DI CREMONA E'STATA ASSASSINATA CON NUMEROSE COLTELLATE DI CUI UNA MORTALE ALLA GOLA. NELLA LOTTA, L'ASSASSINO FERENDOSI HA LASCIATO ALCUNE TRACCE DI SANGUE. LE DUE PERSONE SOSPETTATE SONO UN EX FIDANZATO, TOSSICODIPENDENTE, E UN MURATORE SPOSATO. L'HANNO TROVATA MORTA NEL SUO APPARTAMENTO DI NAPOLI, PROBABILMENTE SOFFOCATA. ERA INCINTA AL TERZO MESE E AVEVA SOL016 ANNI, ANCHE SE VIVEVA GIÀ' DA SOLA. GLI INVESTIGATORI SOSPETTANO CHE LA FINE DI FORTUNA NEM0LAT0 SIA LEGATA AGLI AMORI DELLA RAGAZZA, IL CUI PADRE, ERNESTO, FU UCCISO NEL '91 IN UN AGGUATO DI CAMORRA E LO ZIO, MARIO, E' IL CAPO DI UN CLAN CONSIDERATO PERDENTE. Romana Bonacchi, 55 anni. E' stata uccisa con 27 coltellate

Luoghi citati: Como, Latina, Merano, Pistoia, Quarrata