La Farnesina: pronti a punire ma nessuna giustizia sommaria

La Farnesina: pronti a punire ma nessuna giustizia sommaria LETTERA La Farnesina: pronti a punire ma nessuna giustizia sommaria GENTILE Direttore, leggo con attenzione gli articoli che La Stampa dedica al problema dell'immigrazione nigeriana in Italia. Come sa, l'Ispettorato Generale del ministero ha in corso un'approfondita inchiesta per accertare eventuali responsabilità civiM, amministrative e disciplinari del personale dipendente dell'ambasciata d'Italia a Lagos, in relazione al rilascio di visti. L'Ispettorato collabora strettamente con la procura di Torino e una missione congiunta a Lagos sarà effettuata al più presto. Va tenuto presente, nell'esprimere un giudizio circa la vigilanza che sul personale addetto al rilascio dei visti esercitano i loro superiori, che le indagini hanno preso avvio da testimonianze raccolte presso persone immigrate in Italia. Le ambasciate non posseggono strumenti di indagine che consentano con certezza di portare alla luce attività criminose del tipo di quelle che possono essere state effettuate nel caso in questione. Anche alla luce di quanto si è verificato recentemente, l'Ispettorato ha disposto la più attenta vigilanza per evitare falsificazioni e raggiri - che si svolgono all'esterno delle sedi diplomatiche e con la collaborazione di ambienti della malavita locale - del tipo di quelli verificatisi a Lagos, in tutte le sedi maggiormente esposte. Un compito, comunque, non facile dato l'elevato numero di rappresentanze diplomatiche e consolari che rilasciano visti, i numerosissimi visti che vengono richiesti e la scarsità di personale di cui il ministero degli Esteri attualmente soffre. Gentile Direttore, questa amministrazione per prassi consolidata è usa mantenere un doveroso riserbo nei confronti di situazioni oggetto d'indagine da parte della magistratura. Ma a fronte delle numerose e ripetute illazioni contenute nell articolo «La diplomazia e il mercato del disonore», mi corre l'obbligo di sottolineare come essa intenda, in ogni circostanza, mantenersi fedele ai principi dello Stato di diritto, sancito dal nostro ordinamento, che impongono all'amministrazione di non giungere a conclusioni affrettate e soprattutto mai applicare una giustizia sommaria. L'amministrazione, come già ha avuto modo di ricordare il ministro Agnelli, non mancherà di trarre le dovute conseguenze dall'accertamento di eventuali responsabilità. ■:. odoS sua Gabriele Menegatti Capo del Servizio stampa e informazione del ministero degli Affari esteri Roma

Persone citate: Agnelli, Gabriele Menegatti, Gentile Direttore

Luoghi citati: Italia, Lagos, Roma, Torino