Clinton alla guerra dell'Aids

Clinton alla guerra dell'Aids Clinton alla guerra dell'Aids Una legge radia dall'esercito i sieropositivi IL CASO I NUOVI WASHINGTON ILL Clinton ha firmato ieri una legge e subito dopo ha dato ordine all'amministrazione di non applicarla in una sua parte che il Presidente giudica «incostituzionale». Si tratta della regola che impone al Pentagono di sospendere dal servizio ogni militare affetto da Hiv, il virus dell'Aids, una regola giudicata crudele e disumana da molti, a cominciare dal Presidente. E' contenuta all'interno della più generale legge di bilancio per la Difesa, che Clinton ha appunto firmato ieri dopo lunghe vicissitudini. Mesi fa, infatti, Clinton aveva opposto il veto a un'altra versione della legge messa a punto dalla maggioranza repubblicana in Congresso. Ma la Difesa ha bisogno di un bilancio, altrimenti troppi programmi restano bloccati, assieme anche a alcune proposte fatte da Clinton per razionalizzarne la spesa. Così il Presidente ha giudicato che l'ultimo compromesso raggiunto con il Congresso su una nuova edizione della legge fosse il migliore possibile date le condizioni e ha deciso di firmarlo, nonostante contenesse quella norma a causa della quale mesi fa aveva posto il veto. Ma ieri, all'atto della firma, Clinton ha ordinato al ministero della Giustizia di non costituirsi parte civile nei processi che i militari esonerati certamente intenteranno per tutelare i loro interessi. In altri termini, quando lo Stato verrà accusato di crudeltà e richiesto di pagare i danni da parte dei licenziati, non si difenderà e perderà intenzionalmente tutte le cause. Clinton, nel definire la regola, oltre che incostituzionale, «aberrante», ha anche ordinato all'amministrazione di garantire ai licenziati piena pensione di invalidità, copertura assistenziale e il pagamento di corsi di formazione per intraprendere nuo¬ ve carriere. Inoltre Clinton ha assicurato che si impegnerà a fondo per portare all'approvazione del Senato una legge che cancelli la regola aberrante. In passato vigeva la regola che ogni militare colpito da Hiv poteva rimanere in servizio, pur non potendo essere utilizzato in azioni di combattimento, fino a che la sua condizione fisica era buona. La regola attuale prevede invece che qualunque militare, uomo o donna, sia affetto da Hiv debba essere dimesso «onorevolmente»: cioè con buono stato di servizio, entro sei mesi. Si prevede che siano circa un migliaio i militari americani affetti dal virus Hiv e, in parecchi casi, si tratta di persone ancora in grado di condurre una vita più che normale. Per questo il segretario per la Difesa, William Perry, ha criticato la legge anche perché rappresenta uno spreco: lo Stato rinuncia ad avvalersi delle capacità di gente valida che è costato molto addestrare. Il capo di tutti gli Stati Maggiori americani, John Shalikashvili, si è associato alla critica del segretario alla Difesa, e il famoso cestista sieropositivo «Magic» Johnson ha mandato una lettera al Congresso per chiedere la cancellazione della norma. [p.p.] I militari sieropositivi: espulsi

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