Pene più dure ai rapitori di Farouk

In Appello In Appello Pene più dure ai rapitori di rarouk SASSARI. La Corte d'appello di Sassari ha condannato a 30 anni di reclusione l'ex latitante Mario Asproni, di 38 anni, e l'ex operaio forestale Ciriaco Baldassarre Marras, di 27, entrambi di Lula (Nuoro), per il sequestro di Farouk Kassam, il piccolo ismaelita sequestrato il 15 gennaio del 1992 in Costa Smeralda e liberato il 10 luglio successivo nel Nuorese, dopo aver subito la mutilazione di un orecchio. La sentenza è stata emessa dopo circa quattro ore di camera di consiglio. Alla lettura del verdetto i familiari dei due imputati hanno inveito contro i giudici. «Avete condannato un innocente», ha detto la madre di Asproni. La Corte ha accolto in pieno le richieste del procuratore generale Mario Ricatti, che aveva chiesto l'aggravamento delle pene inflitte in primo grado (26 anni di reclusione ciascuno) dai giudici del tribunale di Tempio Pausania. Il pg aveva sostenuto che non doveva essere concessa nessuna attenuante a persone che si erano macchiate di un delitto così atroce ai danni di un bambino e che erano arrivate al punto di mutilargli un orecchio. I due imputati - secondo l'accusa - non avrebbero svolto nella vicenda il semplice ruolo di vivandieri, ma avrebbero partecipato a tutte le fasi del rapimento. Il dottor Ricatti aveva confutato le dichiarazioni dell'ex latitante Matteo Boe, il quale estradato a novembre dalla Francia, dove è stato recluso per tre anni, dopo la cattura avvenuta nell'ottobre del 1992 a Portovecchio, in Corsica - aveva chiesto di essere sentito dai giudici d'appello per discolpare i suoi compaesani e presunti complici. La posizione di Matteo Boe, ritenuto dal sostituto procuratore distrettuale Mura il capo della banda, era stata stralciata.

Persone citate: Asproni, Ciriaco Baldassarre Marras, Farouk Kassam, Mario Asproni, Mario Ricatti, Matteo Boe

Luoghi citati: Corsica, Francia, Nuoro, Sassari, Tempio Pausania