Pippo il successo è una colpa

Pippo: il successo è una colpa Pippo: il successo è una colpa Frizzi lo difende: ha rilanciato il varietà REAZIONI ROMA ELLA classifica dei personaggi più esposti in tv sono solo diciannovesimo». Pippo Baudo non ci sta: anche se l'articolo sul «New York Times» lo ha lasciato «soddisfatto», il mattatore della nostra tv non perde l'occasione per replicare alle accuse che arrivano dagli Stati Uniti: «Non è colpa mia dice Baudo - se c'è chi passa ore e ore ogni giorno in tv senza che alcuno se ne accorga. La realtà è che gli altri fanno molto di più, ma di loro non si parla». SuperPippo si dichiara, in fondo, «responsabile di un solo grande crimine: avere, ogni tanto, un po' di successo». Certo, sono anche tanti altri quelli che trascorrono ore e ore della loro vita davanti alla telecamera. Per esempio Fabrizio Frizzi, erede diretto di SuperPippo che, terminato l'impegno di «Scommettiamo che?», ha allontanato il pericolo dell'«overdose» decidendo di starsene per un po' di tempo lontano dal video, impegnato in lavori diversi da quello del conduttore tv. «Sono contento per Pippo - dice Frizzi al telefono da casa -: credo che se sul "New York Times" venisse pubblicato un articolo intitolato "Frizzi fa schifo" ne sarei comunque febeissimo. Penso anzi che lo metterei in cornice e lo attaccherei al muro». A parte gli scherzi, Frizzi tende ad assolvere Baudo: «Raduno navigava in pessime acque, Pippo ha messo in piedi un gioco di squadra che ha funzionato benissimo. Impaginata così la prima rete, quest'anno, è tornata ad essere la più vista e ha fatto una bellissima figura». Ma è giusto rimpinzare U telespettatore di varietà? «Francamente - osserva Frizzi - di varietà vero e proprio, nel senso classico del termine, cioè di spettacolo con balletti e lustrini, non ce n'è poi tanto: in pratica solo "Fantastica" di Bonolis e adesso "Mille lire al mese" che è fatto molto bene. La trasmissione della Carrà e anche "Numero Uno" non possono essere catalogati come spettacoli di varietà. E comunque il pubblico, con gli ascolti, mostra di gradire questo tipo di offerta: non la restringerei, penso che si tratti di programmi di¬ versi che possono stare insieme su una stessa rete». Ma un conduttore che appare troppo spesso in video non rischia di stancare i telespettatori? «No, perché chi fa il nostro lavoro finisce per assumere il ruolo di un amico, di una persona di casa. Diventa come un punto di riferimento: fa piacere ritrovarlo alla stessa ora nello stesso posto». Frizzi aggiunge anche un'altra considei azione: «Adesso si sta facendo di tutto per demolire il varietà, è un classico, si rincorre sempre qualcosa di diverso da quello che c'è. Ma bisogna pensare anche alla concorrenza che non scherza e sta per schierare i suoi fortissimi spettacoli di varietà, a cominciare da "Stranamore" di Castagna. Insomma, è giusto che ognuno spari le sue carte», [f. ci e dei politici Pippo Baudo e, nella foto sotto, Fabrizio Frizzi e Pippo Baudo e, nella foto sotto, Fabrizio Frizzi

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti