Ricavometro, è l'oro dei dischetti

LA LA FONDIARIA Reazioni contrastanti tra gli autonomi: gli artigiani soddisfatti, protesta la Confesercenti Ricavometro, è Poro dei dischetti Alla prova i nuovi criteri delle Finanze pagherà di più e chi di meno. Vallo a spiegare a baristi e gestori di ristoranti. Attraverso la Confesercenti hanno già fatto sapere che i nuòvi parametri sono incongruenti e che il ministero dovrà rivederli. «Se da ima parte - ha commentato l'associazione dopo un attento esame del software - sembra confermata l'esclusione da nuovi adeguamenti dei ricavi della maggioranza degli operatori, dall'altra emergono differenze marcate per bar, ristoranti e trattorie. Il rischio è quello che per i pubblici esercizi pesi eccessivamente la presenza di personale che non può essere ridotta nemmeno in periodo di crisi. In questi casi risulta altamente improbabile la disponibilità ad adeguare i ricavi». Positivi invece i toni della Confartigianato dopo le forti critiche espresse nei giorni scorsi. «Da una prima verifica ha affermato il presidente Ivano Spalanzani - non si rilevano significativi scostamenti rispetto alle medie di congruità previste dal ministero delle Finanze. In alcuni casi anzi la media è addirittura superiore al 70 per cento. Se serviva una conferma - ha aggiunto - i risultati dei primi test dimostrano che gli imprenditori artigiani sono in regola. Gli evasori stanno altrove. A questo punto gli artigiani non sono più in grado di sopportare manovre fiscali a senso unico e ingiustificate campagne di criminalizzazione, Siamo certi che il pianeta evasione se ben ispezionato come sembra essere nelle intenzioni del Secit, riserverà molte sorprese». Spalanzani ha inoltre reso noto di aver attivato un «osservatorio» sui parametri di accertamento allo scopo di «verificare alcune stranezze che lasciano presupporre l'uso di criteri che portano a standardizzare alcune categorie artigiane, ad esempio gli autotrasportatori, che presentano un grado di incongruità ingiustificato». i i l pgg gOvviamente - spiegano al ministero delle Finanze - le differenze hanno una ragione contabile ed economica: le strutture dei costi delle diverse categorie raramente sono confrontabili. Diventa sospetto, ad esempio, un ristorante che dichiara spese di personale per 70 milioni perché la categoria utilizza in genere un alto numero di dipendenti ed è sospetto, in senso opposto, anche un fruttivendolo che dichiari 70 milioni di costi di personale, per la esiguità di casi di esercenti con molti lavoranti alle proprie dipendenze. Pesano sulle differenze anche le modalità di determinazione dei ricarichi all'interno delle diverse categorie: quella di un bar non è uguale a quella di un macellaio. E, inoltre - viene fatto notare dal ministero - i parametri partono dai dati contenuti nelle dichiarazioni dei redditi di ogni singola categoria e, quindi, i raffronti sono possibili solo all'interno di questa. [f. ama.] A destra il ministro delle Finanze Augusto Fantozzi Qui sotto Ivano Spalanzani presidente Confartigianato COSI' FUNZIONANO I PARAMETRI lateria l'importo diventa di ben 34.080.000. Allo stesso modo un commerciante al dettaglio di frutta e verdura con ricavi dichiarati per 300 milioni e costo del venduto di 240 milioni si vedrà attribuire un maggior ricavo di 2.641.000 contro le 514 mila che vengono chieste a un salumiere in condizioni analoghe. li iii i i

Persone citate: Augusto Fantozzi, Ivano Spalanzani, Spalanzani