la testarda bambina di Teheran di Lietta Tornabuoni

«Palloncino bianco» «Palloncino bianco» la testarda bambina di Teheran CANDIDATO all'Oscar nella sezione dei film in lingua non inglese, «Il palloncino bianco» s'è trovato coinvolto in un nuovo scontro Usa-Iran. All'inizio di gennaio, il Congresso americano ha discusso uno stanziamento di milioni di dollari per finanziare gli oppositori ai governo di Teheran. Immediate proteste di fronte alla sede delle Nazioni Unite a Teheran, rogo di simboliche bare di Clinton, cortei; come ulteriore atto di protesta, il ministero iraniano della Cultura e della Guida Islamica ha ritirato il film dalla competizione per l'Oscar, ma la Academy ha rifiutato d'accettare simili motivi politici decidendo di considerarlo ancora in gara. Nel caso, l'Oscar non sarebbe male attribuito. Già premiato l'anno scorso al festival di Cannes con la Camera d'Or riservata a un'opera prima, scritto dal maggiore regista iraniano Abbas Kiarostami, diretto dall'aiuto regista di Kiarostami Jafar Panahi, «Il palloncino bianco», anche se un poco fragile, è uno dei più bei film per bambini e con bambini visti nell'ultimo tempo: per la sua naturalezza realistica, per l'attenzione alla psicologia e alla forza del desiderio infantile, per il .messaggio anche metaforico che incoraggia i piccoli a conquistare quanto vogliono a dispetto dei grandi. In una Teheran periferica simile a un paese di campagna o a tutte le periferie del mondo, per la festa del capodanno iraniano (cade il 21 marzo, primo giorno di primavera), Razieh, sette anni, chiede alla madre il danaro per comperare il pesciolino della tradizione, ma un pesciolino speciale, colorato, dalla coda sventagliante e danzante. La madre cede, la bambina perde i soldi Geena Davis che scivolano. attraverso una grata: fra incantatori di serpenti, discussioni col fratello, richieste ai bottegai del bazar, interventi d'una signora, d'un soldato in licenza e d'un ragazzo afghano con un palloncino bianco, l'avventura avrà un esito positivo e insieme deludente. Alla riuscita del film contribuisce molto la grazia petulante, la spontaneità ostinata della bambina protagonista. d di pgIl film è preceduto da un divertente cortometraggio di e con Nanni Moretti. Il cinema romano del regista, il Nuovo Sacher, ha fatto molto per la conoscenza dell'opera di Kiarostami: in occasione della prima di «Closeup», il cortometraggio di pochi minuti segue il lavoro di Moretti esercente, la cura minuziosa delle cose essenziali e dei dettagli (anche il modo in cui la cassiera risponde al telefono, anche i tramezzini o i dolci in vendita al bar), con esattezza da manuale professionale, con autoesaltazione e autoironia. Lietta Tornabuoni IL PALLONCINO BIANCO (Badkonak-e Sefid) di Jafar Panahi con Aida Mohammadkhani Moshen Kafili Sentimentale. Iran, 1994 Cinema Centrale di Tonno Nuovo Sacher di Roma

Luoghi citati: Cannes, Iran, Roma, Teheran