Burocrati incompetenti ma selezionati maitres-à-penser del nulla

Burocrati incompetenti, ma selezionati; maitres-à-penser del nulla Burocrati incompetenti, ma selezionati; maitres-à-penser del nulla lare lo stesso Tempio? Sono tutte prove alle quali l'uomo viene continuamente sottoposto per essere saggiato, perché l'esperienza estrema del male è sempre finalizzata ad un bene più grande. In questo senso la Parola di Dio ci consente di dire che Dio è autore anche del male, non perché sia Lui a volerlo, ma perché "egli ne fa un'occasione di conversione e di penitenza dell'uomo, per prepararlo ad accogliere la salvezza. Italo Zamprotta, Biella Molto clientelismo poche capacità La Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione promuove un Master per comunicatori pubblici del costo di L. 5.200.000, gratuito per le amministrazioni centrali. Unica condizione: i candidati alla selezione (25 partecipanti) devono essere segnalati dalle amministrazioni di provenienza. Se consideriamo che i settori della comunicazione pubblica pullulano di personale selezionato per raccomandazioni e non per competenza, l'iniziativa pecca di vecchia metodologia: favorire il clientelismo anziché le capacità, sempre e tutto a spese dello Stato. Maria IarrneJ li, Roma Impiegata Inps L'infantile bisogno degli intellettuali Ab initio fu Spinoza (1632), per il quale l'anima è im automaton spirituale, la morale è quella del determinismo assoluto, bene è ciò che è utile alla nostra conservazione, male ciò che è dannoso. Inaugurando l'esegesi biblica con cui da allora si tenta di spiegare il soprannaturale della Bibbia con la ragione, inventa il razionalismo, che fino ai nostri giorni affascina gli intellettuali, nel loro infantile bisogno di libe- LA LETTERA DI O.d.B. Egregio sig. Del Buono, sono uno studente dell'istituto universitario di Architettura di Venezia. In questi giorni ho seguito con ovvia attenzione il dibattito generato dal terribile incendio che ha devastato il Teatro La Fenice della mia città natale. Tralasciando le polemiche sui «disastri annunciati» e sulle «disgrazie che si potevano trovare» (argomentazioni in cui noi italiani stiamo diventando incontrastati maestri) mi sono soffermato sul dibattito tra eminenti esponenti nel campo artistico... Alberto Scotto, Treviso Fenice gerà eneri? nuova e purificata, verso il futuro. Negare un'evoluzione è imprigionare la Fenice al passato, è costringerla a rimanere cenere ed a ricordarci nella sua nuova finta veste settecentesca, che era cenere e che non è potuta rinascere. Nel riproporre lo stesso stile, le stesse fedeli decorazioni, implicitamente accettiamo che l'opera sia solo un'immagine, evocativa dei nostri ricordi, come tale ci è consentito di riprodurla all'infinito ogni qualvolta essa appaia sbiadita o venga danneggiata. E' considerare l'opera distinta dal momento storico e culturale che l'ha generata, è sottrarla alla maestria ed alla sensibilità del proprio autore, Non basta avere tutti i disegni, i rilievi, le foto del progetto originale, non basta possedere l'abilità e la tecnica formale per riproporre una copia come l'opera d'arte originale, poiché mancherebbe l'idea; e questa non è rilevabile né riproducibile...». Gentile signor Scotto, la sua perorazione a favore del presente è toccante, ma mi pare che lei dimentichi che La Fenice andata a fuoco non era La Fenice originale, ma una Fenice già ricostruita. Quindi, quale ne era l'autore? di. E che grazie a quell'insonnia, lei abortista di prima linea da sempre, ha scoperto che «l'aborto è una sconfitta per la donna». I giornali ogni giorno ci informano di (quasi) conversioni di illustri volterriani, nessuno vuol restare indietro nella riscoperta del vecchio giocattolo Dio. Barbara Spinelli, commentando vita e morte di Mitterrand il 12 gennaio, racconta che le due cerimonie funebri sono state «di grande bellezza», e commenta: «Uno splendido nulla, come vuole l'estetica senza l'etica che è l'eredità più autentica lasciata da Mitterrand ai contemporanei». Tre secoli di maitres a penser del nulla con tardive (stucchevoli) resipiscenze, un nulla nemmeno splendido come quello di Mitterrand, anzi sempre più tetro squallido e insopportabile, con l'unica filosofia del piacere come fine della vita: il risultato, irreparabile, è sotto i nostri occhi. Come è scritto in un papiro tardo egiziano sulla fine di quella civiltà: «Ai giovani è stato dato tutto, fuor che la gioia. E il sorriso è scomparso dal mondo». ne», dalla quale la legge n. 87 discende. Ella ha firmato la legge n. 87, avallando ciò che avevano pasticciato gli allora presidente del Consiglio Ciampi e il ministro del Tesoro Barucci, non accorgendosi magari, quale garante della Costituzione, che tale legge contravveniva agli artt. 3-36 e 38 della Costituzione medesima. Quindi ora si tratta di porre riparo a questa discriminazione lampante e ante litteram, non fosse altro con un Suo Dpr nei confronti dei pensionati posti in quiescenza dall'aprile 1974 al 30-11-1984. Come già il Consiglio di Stato ha deliberato e decretato il riconoscimento. Convinti all'uopo che la gestione Inpdap (ex Enpas), Opafs e Ipost debba restituire il maltolto ai pensionati posti in quiescenza dall'aprile 1974 al 30-11-1984. Soprattutto per dissolvere il sospetto che lo Stato repubblicano italiano continua a comportarsi con taluni ex lavoratori e servitori della comunità quale padre giusto, mentre con gli altri quale patrigno malvagio. AL GIORNALE

Persone citate: Alberto Scotto, Barbara Spinelli, Biella, Del Buono, Italo Zamprotta, Mitterrand, Spinoza

Luoghi citati: Roma, Treviso, Venezia