Londra impazzisce per Cézanne

Alla Tate Gallery Alla Tate Gallery Londra impazzisce per Cézanne LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Se il valore di una mostra d'arte si misura in cifre, cioè in incassi e in numero di visitatori, allora quella di Cézanne alla Tate Gallery di Londra, importata dal successo del settembre scorso a Parigi, è da primato. Le lunghe code davanti al Tamigi, nonostante il freddo febbraio nevoso, già dicono che questo è il principale evento artistico britannico del 1996. La mostra si è aperta giovedì e chiuderà il 28 aprile; ma già la prevendita dei biglietti, che per l'esigenza di «regolare il traffico» danno accesso a ore fisse della giornata, segnala il tutto esaurito per le prossime tre settimane e - limitatamente al mattino - fino alla fine di marzo. Scontata l'accoglienza critica, che sulla falsariga parigina va dall'estasi per il (madre dell'arte moderna» a un gioco di malcelate perplessità cu fronte ai suoi scomposti nudi, è proprio l'elemento commerciale della mostra (sono nati persino i «sandwich Cézanne») a tenere banco in una Londra sempre più sensibile ai richiami di moda. Non ci sarà salotto di Mayfair o dinnerparty della provincia, nelle prossime settimane, dove Cézanne non sia destinato a farla da protagonista. Largo ai numeri, allora. E così si scopre, secondo le proiezioni che la Tate Gallery fa sulla base dell'incoraggiante prevendita e delle code (mediamente due ore) per conquistare i biglietti disponibili in giornata, che saranno mezzo milione gli inglesi attesi a questo rito solenne di fronte a cento dipinti ad olio e a una settantina fra disegni e acquarelli. Mezzo milione contro i 300 mila di Picasso, nel 1994, e ai 313 mila di Constable, nel 1976. Abbastanza per far dire che questo Cézanne, sebbene non sia in Inghilterra nome da capogiro, ha saputo bene sfruttare le glorie parigine e soprattutto dotarsi di un travolgente apparato pubblicitario per la trasferta di Londra, [f. gal.] FATTI E GENTE Ferney, in vendita il castello di Voltaire FERNEY. E' in vendita il castello di Ferney, la proprietà dove Voltaire scrisse e pubblicò alcune tra le sue opere più celebri, tra cui Candido, (9) L'i p p0 l'ottimismo (1759), L'ingenuo (1762) , Il trattato sulla tolleranza (1763) , Dizionario filosofico (1764). 1 riri ll ri di ( ,fifi1 proprietari sono alla ricerca di un cliente interessato alla proprietà, acquistata dallo scrittore e filosofo francese nel 1759 dal precedente proprietario, il Comte de Bude. Il castello ha un valore di 5,8 milioni di dollari, oltre nove nuliardi di lire. Il 5 febbraio 1778, gli amici di Voltaire riuscirono a convincerlo a rientrare a Parigi, dove FrancoisMarie Arouet morì lo stesso anno. [AdnKronos] Quasimodo, il Vieusseux disponibile all'acquisto FIRENZE. Il Gabinetto Vieusseux di Firenze si è messo «a disposizione» degli eredi di Salvatore Quasimodo per salvare l'archivio del poeta e premio Nobel, raccogliendolo nell'archivio contemporaneo dell'Istituto. Lo ha annunciato il direttore del Gabinetto, Enzo Siciliano, prendendo posizione sulle dichiarazioni rese dal figlio di Quasimodo. [Ansa] L'«ltalo Calvino» ha una nuova giurìa TORINO. E' stata nominata la nuova giuria del premio Italo Calvino per romanzi e racconti inediti (opere prime), giunto alla nona edizione e organizzato dal mensile L'Indice. E' composta da Angela Bianchini, Geno Pampaloni, Filippo La Porta, Francesca San vitale, Emilio ladini. La premiazione si terrà i primi giorni di aprile. Celati diventa la «voce» di Omero MODENA. Narrazioni antiche nelle voci dei contemporanei: sarà Gianni Celati ad aprire a Modena, lunedì alle 21 al teatro della Fondazione collegio San Carlo, la quarta edizione di «Scritture da ascolto» rassegna di serate di pubbliche letture organizzata da Emilia Romagna Teatro e dalla Fondazione collegio San Carlo di Modena. Citati leggerà brani dell'Odisseo di Omero, da lui stesso tradotti. Fra i «monumenti» della letteratura antica riproposti ci sono Virgilio, Apuleio, Luciano, Petronio e la Bibbia.