Vìnci ma se ti porta il cuore

IL CASO. Ragione e istinto: sbarcano in Europa le teorie del «guru» Goleman IL CASO. Ragione e istinto: sbarcano in Europa le teorie del «guru» Goleman Vìnci, ma se ti porta il cuore «Il successo? Nasce dalle emozioni» Susanna Tamaro BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Conta più l'intelligenza o l'emozione, a guidarci nel labirinto delle scelte quotidiane è la sensibilità, o piuttosto la ragione? La risposta più recente, raffinata e provocante a un quesito antico e mai risolto è affidata a una domanda - ovvia soltanto in apparenza - con la quale lo psicologo americano Daniel Goleman riassume il senso del suo libro appena uscito in Germania (Emotionale Intelligenz, HanserVerlag): «Cosa succede, quando un uomo si accorge che una ragazzina vuole annegare in un canale e si tuffa per salvarla?», si chiede sullo Spiegel. E' una risposta dell'istinto a un'emozione incontrollata? 0 la reazione è più complessa e riassume, addirittura, la dinamica del nostro adattamento a società sempre più sofisticate e difficili da dominare? Goleman non ha dubbi: dietro quello che una volta si sarebbe definito semplicemente istinto, sostiene, c'è una forza dalla quale dipendono felicità e successo, affermazioni o fallimenti. Dietro il tuffo nel canale dell'uomo-salvatore, c'è un potere più importante e più robusto dell'intelligenza, o almeno capace di riequilibrarne e arginarne i limiti, di correggerne gli errori. C'è, per l'appunto, «L'intelligenza emozionale» o «intelligenza della sensazione», argomenta Goleman in un volume che sembra un omaggio dotto a Susanna Tamaro e al suo Va' dove tiporta U cuore: «Quell'uomo si è tuffato ancora prima di mettere a fuoco un qualsiasi pensiero, ha seguito una forza più rapida della ragione», spiega. «La parte pensante del suo cervello avrebbe riflettuto, e intanto la ragazzina sarebbe annegata». Quella «forza», invece, ha consenti¬ to all'uomo di (partecipare immediatamente all'orrore di una persona giunta sull'orlo del suicidio, e gli ha fatto fare la cosa giusta». Grazie all'uso ottimale di un'emozione, un uomo ha impedito a una ragazza di annegarsi: grazie all'uso ottimale delle emozioni, garantisce Goleman, riusciremo ad aprirci la strada alla felicità e al successo. «Intelligenza emozionale significa infatti conoscere le proprie sensazioni e riuscire ad amministrarle. Significa regolare le passioni in modo da rendere efficace la collera, per esempio, o dominare la paura». L'uomo vincente - l'uomo «emotivamente intelligente» - «riesce ad avere la meglio da solo in situazioni difficili, roventi, depressive». Riesce a comprendere, e dominare, quanto sta intorno a lui. Rie- Federico il Grande sce a capire il senso di un rimprovero di Federico il Grande a d'Alembert: «L'intelligenza è molto più rara di quanto non si pensi». Dietro la popolarità crescente di una tesi accusata di «programmare i robot dell'emozione», c'è forse la sua capacità di spandere ottimismo fra individui dotati di quozienti intellettuali poco vistosi o moderati, come sostengono i critici di Goleman? Lo psicologo lo nega rifiutando una distinzione fra emozioni positive e negative, ma esaltandone al contrario - la complessiva nobiltà: «Ogni emozione è giusta. Si tratta piuttosto di equilibrio: si tratta di riconoscere che ci sono moltissime possibilità di esprimere paura e rabbia, e che fra queste reazioni differenti c'è una scelta. Soltanto chi conosce la scala delle

Persone citate: Daniel Goleman, Federico Il Grande, Goleman, Susanna Tamaro

Luoghi citati: Europa, Germania