«Io e il Padreterno» di Ernesto Galli Della Loggia

BERLUSCONI BERLUSCONI «Io e il Padreterno» ROMA. Un'altra barzelletta. Silvio Berlusconi l'ha raccontata ieri al Parco dei Principi: «C'è il solito Berlusconi che deve per forza morire e quando muore c'è di turno uno abbonato a Repubblica e a L'Espresso che lo manda all'inferno. Berlusconi va lì, vede che le cose non vanno, così si tira su le maniche e in un anno tutto va a posto». Poi lo promuovono al Purgatorio, e anche lì lavora a meraviglia tanto che «il Padreterno chiude tutti e due gli occhi e Berlusconi va in Paradiso, dove mette a posto martiri, santi, beati». Lo sketch si chiude con il Padreterno che si domanda perché debba fare il vice del Cavaliere. «Anche da Palazzo Chigi - commenta Berlusconi - tentai di stabilire un rapporto con il Padreterno. Ma o era diverso Berlusconi o è la stoffa dei Padreterni che cambia...... [Agi] tiglione: «Ce l'hai la foglia di fico?». E Buttiglione: «Noi non ne abbiamo bisogno». Ancora Bianco: «No, perché tu sei come quell'albero citato dal Vangelo, che non produce né foghe, né frutti...». Il paradosso di Gerardo Bianco Il leader popolare: Rocco è come la pianta evangelica priva di foglie e frutti Foto grande: Luigi Sturzo. E, da sinistra, Gabriele De Rosa ed Ernesto Galli della Loggia

Persone citate: Berlusconi, Buttiglione, Gabriele De Rosa, Gerardo Bianco, Luigi Sturzo, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Roma