Dini vicepremier «in quota» Ulivo di Gianni Letta

L'ex presidente del Consiglio affiancherebbe Gianni Letta come garante politico del governo L'ex presidente del Consiglio affiancherebbe Gianni Letta come garante politico del governo Dini, vicepremier «in quota» Ulivo La Agnelli: gli Esteri o me ne vado ROMA. Miracoli italiani: Lamberto Dini, ex «tecnico» del Centrodestra, che entra nel nuovo governo come «politico» del Centrosinistra. L'Ulivo è alla ricerca di un vicepresidente del Consiglio da affiancare al candidato del Polo, Gianni Letta. Il primo candidato di D'Alema è stato Romano Prodi, che dopo un colloquio con Maccanico ha rifiutato: «Ringrazio per la proposta, ma preferisco occuparmi dell'Ulivo». Il nome di riserva era quello del suo «vice», Walter Veltroni. Ma anche il direttore dell'«Unità» ha respinto l'invito. Terza soluzione: il presidente del gruppo parlamentare. Il guaio è che sono due: Luigi Berlinguer alla Camera e Cesare Salvi al Senato: chi scontentare? Ecco così farsi largo la quarta scelta, la più prestigiosa e clamorosa: Lamberto Dini. Un nome, fra l'altro, che metterebbe d'accordo tutte le componenti dell'Ulivo, a cominciare da quella più riottosa all'accordo sul semipresidenzialismo: i popolari. «E' opportuno che Dini rimanga al governo, anche per garantire la continuità del semestre europeo», non si stanca di raccomandare Gerardo Bianco. Per Dini, oltre alla vicepresidenza del Consiglio, ci sarebbe un ministero diplomatico: gli Esteri o le Politiche Comunitarie, rese più appetitose da una serie di poteri relativi all'appli- cazione del trattato di Maastricht. Da qui a giugno, come ministro delle Politiche Comunitarie, Dini presiederebbe alcune fra le più prestigiose riunioni dei partners europei, assistito da Enrico Vinci, attuale segretario generale del Parlamento europeo. Susanna Agnelli rimane la favorita per il ministero degli Esteri. Ieri si è dichiarata indisponibile a cambiare: «Non accetterei altri incarichi». Una cosa è certa: Dini o non Dini, i due garanti non saranno parlamentari. Maccanico lo ha ribadito a tutti i suoi interlocutori anche ieri. La notizia è corsa in fretta e i maligni raccontano che molti «tecnici» eletti in Parlamento starebbero meditando di dimettersi per riacquistare «verginità» ed essere disponibili alla chiamata. In questa categoria di «tecnici di ritorno», i più gettonati sono gli economisti Giulio Tremonti (deputato del Polo) e Vincenzo Visco (senatore dell'Ulivo). Il semaforo rosso ai parlamentari è per Maccanico una scelta obbligata. Diversamente i «cespugli» dei due schieramenti avanzerebbero troppe pretese sui ministeri. Infatti ieri erano parecchio depressi. Il vecchio saggio Alfredo Biondi prevede: «Il governo si farà, nella piena scontentezza degli aspiranti ministri e sottosegretari. Ci saranno due cani da guardia politici e ministri con capacità tecniche e spiccate simpatie politiche». Fra questi non trova più posto Giovanni Sartori, il teorico dell'accordo semipresidenzialista fra i due Poli, fino a ieri favorito nella corsa al ministero di mo¬ da: le Riforme istituzionali. Sartori è rientrato in Italia da New York, dove insegna, ma ha detto che la • coincidenza è stata casuale. Contro di lui è già iniziato il fuoco di sbarramento degli «antipresidenzialisti» dell'Ulivo. Il verde Massimo Scalia tocca il tasto decisivo: Sartori è improponibile perché troppo ingombrante: «Se lo nominasse ministro, Maccanico sarebbe davvero un altruista: perché nei fatti il suo governo diventerebbe il "governo Sartori"...». [ma. gr.] CARLO AZEGLIO CIAMPI SUSANNA AGNELLI LAMBERTO DINI ANTONIO BADASSARRE FRANCESCO CASAVOLA GIORGIO AZZARITI VINCENZO VISCO AUGUSTO FANTOZZI ANTONIO MARIANO "SOTTOSEGRETARIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO" LORENZO NECCI GUGLIELMO NEGRI VICEPRESIDENTI GIANNI LETTA LAMBERTO DINI 0 VITTORIO DOTTI LUIGI BERUNGUER ANDREA MONORCHIO GAETANO RASI PELLEGRINO CAPALDO ERMETE REAIACCI PAOLO BARATTA UNIVERSITÀ' LAVORO FAMIGLIA INDUSTRIA POSTE INFRASTRUTTURE' RIFORME ISTITUZIONALI PUBBLICA ISTRUZIÓNE SANITÀ' -.LUCIO COLLETTI HL MARCELLO PERA TIZIANO TREU WL GIANNI BILUA w ADRIANO OSSICINI WILLY PASINI r PAOLO SAVONA . LUIGI ABETE GIULIANO AMATO * FRANCESCO CASAVOLA GIUSEPPE GUARINO LORENZO NECCI GIOVANNI SARTORI GUGLIELMO NEGRI r GIANCARLO LOMBARDI DOMENICO FAZIO EUOGUZZANTI UMBERTO VERONESI SAd Per Lamberto Dini, premier dimissionario, un ruolo di primo piano nel governo Maccanico? Il professor Giovanni Sartori Susanna Agnelli, ministro degli Esteri

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